Esteri

Gli Himars Usa colpiscono un S-300/400a Belgorod, in Russia

di Ernesto Ferrante -


L’esercito ucraino ha utilizzato per la prima volta armi occidentali contro obiettivi militari situati in Russia. Un S-300/400 schierato nell’oblast russo di Belgorod è stato distrutto con un Himars prodotto negli Stati Uniti. Secondo il Washington Study of War, il sistema antiaereo centrato era situato a circa 80 chilometri dalla città di Kharkiv.
Il governo Meloni continua a non vedere di buon occhio la rimozione del divieto per l’Ucraina di utilizzare le forniture belliche ricevute dagli alleati per colpire bersagli nel territorio della Federazione russa. “Noi non abbiamo autorizzato l’utilizzo di armi italiane fuori dal territorio Ucraino, oggi un paese decide come vuole, l’importante è sostenere l’Ucraina”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un evento ad Aosta.
Gli istruttori occidentali inviati in Ucraina per addestrare le forze di Kiev non saranno “immuni” dagli attacchi russi, “che siano francesi o meno”. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax. Sulla nota dolente del coinvolgimento di attori esterni, si è espresso anche il ministro degli Esteri di Mosca, Sergey Lavrov: “Per quanto riguarda la questione degli istruttori francesi, ho motivo di credere che ci siano alcuni fatti concreti che lo dimostrano, che stanno già lavorando in Ucraina. Chiunque essi siano, siano essi membri delle forze armate francesi o semplicemente mercenari, sono sicuramente obiettivi legittimi per le nostre forze armate”, ha detto Lavrov nel corso di una conferenza stampa congiunta con il suo omologo congolese, Jean-Claude Gakosso. Le porte dell’Alleanza atlantica non sono chiuse per il Paese di Volodymyr Zelensky. Ad assicurarlo è stato il presidente degli Usa, Joe Biden: “La pace significa assicurarsi che la Russia non occupi mai, mai, mai, mai l’Ucraina. Ecco come appare la pace. E questo non significa Nato, fanno parte della Nato. Significa che abbiamo con loro un rapporto simile a quello che abbiamo con altri paesi, dove forniamo armi affinché possano difendersi in futuro. Ma non è, se notate, che sono stato io a dire – e voi del Time lo avete scritto – che non ero disposto alla natoizzazione dell’Ucraina”.


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