Attualità

GLI OCCHI DEL BOOMER 

di Adolfo Spezzaferro -


Quando noi 50enni eravamo dei ragazzi, capitava spesso che le sere che non eravamo in giro a fare serata, a scalmanarsi sotto palco a qualche concerto rock (diciamo rock per rendere l’idea: sta per “non in discoteca”) crollavamo nel nostro letto con un libro in mano. C’era pure chi leggeva ascoltando la musica: un putiferio di sensazioni, informazioni, emozioni, suggestioni. Fuc*ing bloody mess, dicevano gli eroi punk della nostra epoca. Anche meno… si dice oggi. Torniamo al nostro libro: spesso, addormentandoci pur se presi dalla trama o ammaliati dallo stile, ci ritrovavamo a sognare fortemente influenzati dalle pagine lette. Tutto molto letterario, in effetti. Oggi invece uno studio ci dice che addormentarsi davanti alla tv (a noi fino a ua certa età non veniva permesso) fa dormire male. Perché le voci e le informazioni audio emesse dal televisore tengono il cervello sempre in allerta. Capita anche quando si è a letto a fare altro, in effetti, ma in quel caso può essere eccitante. Addormentarsi sul divano con la tv accesa fa sentire sempre stanchi, dunque, perché l’organo che più dovrebbe riposare non riposa. Invece, leggere o ascoltare la musica, prima di addormentarsi? Allora, noi avevamo un problema: il libro – a meno che non fosse un testo scolastico – ci teneva vispissimi, fino all’ultima pagina. L’ascolto della musica ce lo eravamo proprio vietati: in cuffia si sentono dettagli che nel cuore della notte suonano ogni volta inediti. Risultato: zero sonno. Oggi invece ci si può addormentare pure con il cellulare in mano, magari guardando video scemi (sì, esatto, su TikTok). Senza audio, si capisce (lo stesso).


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