Attualità

GLI OCCHI DEL BOOMER – Mi ricordo che quando è stato l’inizio della fine…

di Adolfo Spezzaferro -


Mi ricordo che quando è stato l’inizio della fine – la genialata tutta televisiva di far esprimere pareri su temi come la politica estera o la crisi economica a calciatori famosi o a piloti di Formula 1 – mi chiedevo: “Chissà se facevano commentare la conquista della Dacia dell’imperatore Traiano al vincitore dei ludi gladiatori al Colosseo…”. Al di là della domanda retorica di allora, non smettiamo mai di stupirci. Oggi che si è perso il senso della misura e quindi anche ogni forma di reale rispetto – nel senso del riconoscere i propri limiti e quelli altrui – ci fa specie che quando si chiede (sconfinando appena) a Alessandro Baricco quale sia un regista sopravvalutato lui risponda: “Ingmar Bergman”. Secondo lo scrittore, non avrebbe superato la prova del tempo. Come a dire: “I numeri arabi sono vecchi”. Sono la base dell’algebra. Come lo è Bergman per il cinema.


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