Attualità

L’INGRANDIMENTO – Gli studenti italiani si laureano poco e tardi

di Martina Melli -


La maggioranza dei giovani italiani non si laurea in tempo. Rispetto ad altri Paesi europei infatti, in Italia solo il 29,2% degli studenti tra i 25 e i 34 anni ha un diploma d’istruzione terziaria, mentre la media europea è il 42%. Gli italiani impiegano più tempo del previsto a conseguire una laurea, mediamente ci riescono a 27 anni, nonostante il percorso debba durare solo 5 o 6 anni. Già si arriva in ritardo alla laurea di primo livello, in media a 24,2 anni invece dei 22 previsti. Inutile dirlo, l’età in cui ci si laurea può influenzare grandemente le prospettive occupazionali. Secondo l’ultimo rapporto di AlmaLaurea infatti, più tardi si terminano gli studi e più diminuisce la probabilità di venire assunti (-4,2% per ogni anno in più). Questo perché i laureati più giovani sono tendenzialmente più appetibili per i datori di lavoro anche per motivi fiscali.
Nonostante la situazione stia migliorando (secondo i dati di Skuola.net nel 2012 l’età media per ottenere una laurea di secondo livello era di 28,2 anni), siamo ancora molto indietro. Il sistema universitario italiano deve affrontare concretamente il problema dei tempi di laurea troppo lunghi dato che il fenomeno ha un impatto negativo non solo sui singoli (i fuori corso pagano tasse più alte) ma anche sui fondi destinati agli atenei che vengono tassati in maniera maggiore per disincentivare i percorsi troppo lenti.
Per questo motivo alcune università ricorrono alla “decadenza degli studi”: chiudono cioè le posizioni accademiche aperte da troppo tempo o invitano gli studenti a immatricolarsi di nuovo.


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