Esteri

Gli Usa avevano avvertito la Russia 15 giorni prima della strage di Mosca. Putin: “Puniremo i mandanti”

di Martina Melli -


Più di due settimane prima che i terroristi colpissero Mosca, il governo americano aveva avvisato i funzionari russi che il Crocus City Hall era un potenziale obiettivo. Lo hanno riferito fonti anonime al Washington Post, smentendo di fatto quanto affermato nei giorni scorsi dal Cremlino, secondo il quale le informazioni ricevute dagli Usa sarebbero state troppo vaghe per prendere contromisure adeguate.

L’identificazione da parte degli Stati Uniti della sala da concerto Crocus come potenziale obiettivo – un fatto che non è stato riportato in precedenza – solleva nuove domande sul perché le autorità russe non siano riuscite ad adottare misure più forti per proteggere la sede, dove uomini armati hanno ucciso più di 140 persone e dato fuoco all’edificio.

Un ramo dello Stato islamico si è preso la responsabilità dell’attacco, il peggiore avvenuto in Russia negli ultimi 20 anni. Funzionari statunitensi hanno pubblicamente affermato che il gruppo, noto come Stato islamico-Khorasan, o ISIS-K, “ha la responsabilità esclusiva”, ma il presidente russo Vladimir Putin ha cercato di attribuire la colpa all’Ucraina e recentemente ha minacciato di voler trovare i mandanti occidentali dell’attentato.

Intervenendo in un incontro con gli alti funzionari del Ministero degli Interni, Putin infatti ha affermato che è importante determinare “non solo gli autori di questo oltraggio ma tutti gli anelli della catena e i suoi beneficiari”. Ha aggiunto, in un’apparente minaccia di ritorsione: “Coloro che usano quest’arma contro la Russia dovrebbero rendersi conto che è un’arma a doppio taglio”.


Torna alle notizie in home