“GO GO Tony” non accende la piazza e scoppiano le polemiche
Tony Effe a Gorizia: un mezzo flop tra polemiche e ospiti non pervenuti
Al concerto gratuito di Tony Effe 4 mila (forse) presenze alla Casa Rossa e gli ospiti come Jake ka Furia e The Night Skinny non pervenuti. Contestazioni da associazioni femministe e polemiche sul messaggio culturale.
È salito sul palco preceduto dalle critiche. Nulla di nuovo per Tony Effe, abituato a far discutere ovunque vada. Del resto, è il personaggio stesso a basarsi su atteggiamenti provocatori e testi al limite del sessismo e della volgarità. Le associazioni Sos Rosa di Gorizia e Da donna a donna di Monfalcone hanno preso posizione, denunciando un messaggio tossico per i più giovani.
Eppure, nonostante le obiezioni del sindaco Ziberna, che giustamente ne aveva contestato la presenza a Gorizia Capitale europea della Cultura, il concerto si è tenuto.
Da evento a pagamento a ingresso gratuito
Inizialmente previsto per il 13 luglio a pagamento, l’evento è stato poi posticipato e reso gratuito.
Un tentativo evidente di evitare il flop. E nonostante l’accesso libero, alla Casa Rossa Arena si sono viste solo quattromila persone. Numeri ben lontani da quelli registrati da altri eventi: i Massive Attack e i Thirty Seconds to Mars hanno attirato ben più pubblico e con qualche competenza musicale.
Autotune e nulla più
Il concerto è iniziato con mezz’ora di ritardo. Niente Jake La Furia, niente The Night Skinny: sul palco solo Tony Effe accompagnato da autotune, basi preregistrate e testi che fanno a pugni con il buon gusto.
Brani come “Boss” e “Pillole” sono stati accolti da urla entusiaste, ma a ben vedere, più che musica, sembrava una gara a chi alza di più il volume del cellulare per riprendere la scena.
Il pubblico? Quasi solo adolescenti
Tra il pubblico, pochissimi adulti. La platea era composta in gran parte da studenti delle superiori, alcuni accompagnati da genitori con l’espressione di chi non sapeva bene cosa ci facesse lì. Per loro, birra, patatine e una serata che sembrava una sagra scolastica sotto steroidi. Ma davvero è questo il modello culturale che vogliamo promuovere?
La memoria è corta: a Venezia i Pink Floyd portarono più di 250.000 persone
Nel 1989, i Pink Floyd suonarono a Venezia gratuitamente davanti almeno 250.000 persone. Musica vera, senza filtri, senza voci finte, senza volgarità sbandierata come autenticità. Quello fu un evento storico.
E oggi? A Gorizia, con tutta la spinta mediatica di Go!2025, quattromila presenti (e molti solo per curiosità), per un’esibizione che sembrava più un’esercitazione di playback in discoteca.
Se questa è la direzione che vogliamo dare alla Capitale europea della Cultura, c’è davvero da preoccuparsi.
Non basta riempire una piazza con un po’ di beat elettronici e testi spinti per dire di aver fatto cultura.
Forse sarebbe il caso di ricordarsi che la musica può educare, unire, elevare. Non solo fare rumore.
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