Turismo

LA VALIGIA SUL LETTO – Godersela in Toscana: l’enoturismo diventa uno stile di vacanza

di Nicola Santini -


Passeggiate, visite, degustazioni, blind tasting, pic nic e aperitivi nella tenuta più grande ed affascinante dell’azienda. Un’oasi green alimentata per gran parte ad energia solare nella Toscana più bella.
Un wine retreat di 184 ettari di terreno dedicati a vigneto, uliveto e bosco, ambiente ideale per la selvaggina che lo popola allo stato naturale. E’ la Tenuta di Montepulciano, la più estesa delle 5 tenute della griffe toscana dei grandi rossi. Un’oasi di natura e ambiente all’insegna della sostenibilità. Una piccola, grande storia di famiglia, anzi di famiglie, lungo tre generazioni, raccontata attraverso vini che rimangono a lungo nella memoria e suscitano emozioni.
Diverse le esperienze di full immersion nella natura, a stretto contatto con chi fa, produce, grandi vini. Si sale “in quota” su una torre-cisterna per uno sguardo sui vigneti dall’alto e paesaggi instagrammabili, si passeggia tra i vigneti, si entra in cantina, si degusta assaporando con attenzione denominazioni e annate diverse, si fa merenda sul prato a bordo lago sotto il gazebo. Oppure ci si siede ai tavoli in legno contemplando i vigneti e si opta per un pranzo leggero con prodotti tipici. Immancabile lo shopping goloso a conclusione per portarsi a casa qualche bottiglia.
Si accede in tenuta percorrendo una lunga strada bianca fiancheggiata da due filari di cipressi secolari, a destra come a sinistra vigneti a perdita d’occhio le cui cromie cambiano ad ogni stagione.
La dolce pendenza collinare permette una vista così ampia da scorgere dapprima gli antichi corpi di fabbrica settecenteschi con di fronte la cantina di architettura contemporanea, intravedere oltre i vigneti il piccolo lago riserva naturale circondato da prati e pioppi. Sulla sponda proprio sotto uno dei vigneti più belli insiste anche una tomba etrusca ancora mai scavata ma di cui si conosce l’esatto sito e le dimensioni. A destra, dopo un leggero saliscendi e il bosco di querce con la tartufaia naturale, l’antico uliveto. Uno scenario a tratti pastorale. Sullo sfondo domina la mole maestosa del Monte Cetona e ancora oltre l’Amiata, dietro al quale maestoso scende il sole. Armonia e composizione essenziale tenute ben presenti da Giovanni Carlo Sacchet, fondatore con Antonio Mario Zaccheo, oltre 50 anni fa della Carpineto, nel disegnare nel 2010 la modernissima e tecnologica cantina di vinificazione e affinamento edificata secondo criteri di ecocompatibilità, con materiali di bioedilizia; una cantina che grazie ai pannelli solari produce energia verde riutilizzata. In totale 4.500 metri quadrati suddivisi in tre ambienti: uno per la zona più strettamente produttiva e la vinificazione, uno con i locali per l’elevazione in legno ed uno destinato all’accoglienza con la zona degustazione in open space sopraelevato che affaccia sulla bottaia.


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