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GOVERNO LA MANOVRA GUARDA AGLI APPUNTAMENTI ELETTORALI

di Redazione -


Dopo tanti vertici ed incontri con la sua maggioranza, rissosa su quasi tutto, il governo Conte-bis ha varato la manovra economico-finanziaria per il prossimo anno. Ora la legge di bilancio e’ all’esame del Parlamento che ha tempi ristretti per approvarla: deve infatti concludere i lavori entro il 31 dicembre se vuole evitare il ricorso all’esercizio provvisorio che comporterebbe non pochi problemi al Paese. E’ una vera e propria corsa contro il tempo e richiede tempi contingentati sia al Senato che alla Camera, il che ha gia’ comportato le proteste dei presidenti delle due Camere su sollecitazioni dei gruppi parlamentari. Il percorso del provvedimento sara’ probabilmente accidentato ma non dovrebbe riservare sorprese perche’ e’ interesse di tutti evitare l’esercizio provvisorio. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri hanno dovuto faticare molto per portare a termine il lavoro preparatorio della manovra, soprattutto a causa delle richieste del M5S e di Italia Viva, ma alla fine ce l’hanno fatta concedendo visibilita’ alle due formazioni, mal sopportate dal Pd di Nicola Zingaretti. Siamo quindi arrivati all’esame parlamentare, ma una cosa balza evidente agli occhi, ovvero il ritiro della tassa sulle auto aziendali ed il rinvio a luglio ed ottobre di due tasse contestate, in ambito maggioranza, in particolare da Luigi Di Maio e Matteo Renzi. Si tratta della “plastic tax” (luglio) e della “sugar tax” (ottobre) che colpiranno due settori produttivi molto presenti in Emilia Romagna, dove si votera’ il prossimo 26 gennaio. Un voto che, a detta di tanti, sara’ decisivo per la sopravvivenza del governo giallo-rosso. Se infatti la regione, ininterrottamente governata dalla sinistra fin dal 1970, dovesse anch’essa, dopo l’Umbria, passare al centodestra, sarebbe quasi impossibile per Zingaretti proseguire con questo esecutivo dove gli oneri maggiori ricadono proprio sulle spalle del Pd. Il rinvio di queste due nuove tasse ha dunque e chiaramente un’origine elettorale e non riguarda solo il voto in Emilia-Romagna ma anche quello di altre sette regioni i cui cittadini saranno chiamati alle urne da gennaio a maggio-giugno 2020. Infatti, il 26 gennaio voteranno anche gli elettori calabresi mentre non e’ stata ancora fissata la data per le consultazioni regionali nelle altre sei regioni i cui consigli regionali andranno in scadenza il prossimo mese di maggio. Si tratta di Campania, Marche, Puglia e Toscana, attualmente a guida centosinistra, e di Liguria e Veneto a trazione centrodestra. In base ai sondaggi, se questi venissero rispettati nel segreto dell’urna, solo la Toscana dovrebbe confermare gli attuali assetti politici di centrosinistra mentre Campania, Marche e Puglia potrebbero essere conquistate da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, con la conferma in Liguria e Veneto degli attuali governatori di centrodestra. Sarebbe una vera debacle per i partiti di governo. Ecco anche il perche’ del rinvio all’estate ed all’autunno delle due tasse su plastica e alimenti e bevande zuccherate che non colpirebbero solo le aziende del settore, ma anche i loro lavoratori ed i consumatori tutti che vedrebbero quasi sicuramente aumentare i prezzi dei prodotti a base di zuccheri e custoditi in contenitori di plastica. Sono quindi piu’ gli appuntamenti elettorali prossimi venturi ad aver portato al rinvio di queste tasse che la volonta’ di dare piu’ tempo alle aziende per adeguarsi alle nuove normative. Ed il clima politico italiano e’ gia’ da tempo da battaglia elettorale.

Giuseppe Leone


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