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Granchio blu, l’Italia trasforma l’invasione in cibo per gatti

Un progetto italiano trasforma l’invasione del granchio blu in sostenibile cibo per gatti, aiutando pescatori.

di Gianluca Pascutti -


Granchio blu, da incubo dei pescatori dell’Alto Adriatico a risorsa per l’economia circolare italiana. Quella che sembrava una battaglia persa contro una specie aliena invasiva sta diventando una storia di innovazione e resilienza. In Polesine, cuore della laguna veneta e uno dei territori più colpiti, un progetto nato tra cooperative di pescatori, startup universitarie e industria del pet food ha ribaltato la prospettiva. L’industria alimentare ha trasformato il granchio blu in ingrediente per alimenti destinati ai gatti.

Una crisi che ha messo in ginocchio le lagune italiane

L’arrivo del granchio blu nelle acque italiane ha provocato un terremoto ecologico ed economico. Predatore vorace e adattabile, ha devastato le colture di vongole e cozze, base del reddito per molte cooperative ittiche tra Veneto e Friuli. Ogni giorno vengono pescate tonnellate di crostacei invasori, difficili da smaltire e quasi impossibili da vendere sui mercati tradizionali. Un nemico perfetto, prolifico, aggressivo, sottovalutato per troppo tempo.

Nasce “Fil Blu” la risposta italiana all’invasione

Dalla collaborazione tra il Consorzio delle Cooperative Pescatori del Polesine O.P., le Università di Milano e Padova e la startup Feed from Food, è nata una soluzione concreta, creare una filiera di trasformazione del granchio blu. Alla fase industriale ha aderito Sanypet – Forza10, azienda veneta leader nel pet food naturale, che ha messo a punto il primo paté per gatti a base di granchio blu.

Il crostaceo viene lavorato attraverso un processo di macinatura e disidratazione che consente di ottenere una farina proteica ad alto valore nutrizionale, ricca di omega-3, vitamine del gruppo B e minerali naturali. Il prodotto finale mantiene un profilo nutrizionale di qualità, con grassi saturi contenuti e un buon apporto proteico. Si tratta di un alimento non solo sostenibile ma anche sano e appetibile per i felini domestici.

Economia circolare

Il progetto ha tre obiettivi chiari: ridurre l’impatto ambientale del granchio blu, sostenere i pescatori locali e valorizzare una risorsa fino a ieri considerata uno scarto. Ogni passaggio della filiera avviene in Italia, tra Veneto e Lombardia, con una forte attenzione alla trasparenza e alla tracciabilità. La distribuzione è già partita in collaborazione con una famosa catena specializzata nel benessere degli animali, che ha creduto fin da subito nel valore etico del progetto.

Una sfida che guarda al futuro

Questa soluzione è solo il primo passo. L’obiettivo è aumentare la capacità produttiva e aprire anche a nuove destinazioni commerciali. Alcuni ricercatori coinvolti nel progetto anticipano che, dopo il settore pet food, il granchio blu potrebbe entrare anche nella filiera alimentare umana, trasformato in farina o impiegato nella produzione di snack proteici sostenibili.


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