Inaugurato il Grand Egyptian Museum: l’Egitto celebra il museo più grande del mondo
Uno spettacolo mozzafiato, con attori, ballerini, cantanti, musicisti, giochi di luce e fuochi d’artificio, ha segnato l’apertura ufficiale del Grand Egyptian Museum (GEM). L’evento, durato diverse ore, si è svolto alla presenza del presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi e di oltre quaranta tra capi di Stato, sovrani e leader mondiali.
Il museo più grande del mondo dedicato all’Antico Egitto
Con i suoi 500 mila metri quadrati di superficie, il Grand Egyptian Museum conquista il primato di museo più grande del mondo, superando persino il Louvre. È però interamente dedicato a una sola civiltà: quella dell’Antico Egitto.
All’interno sono custoditi oltre 100 mila reperti archeologici, tra cui spicca l’intero tesoro di Tutankhamon, per la prima volta riunito dopo anni di esposizioni separate tra Il Cairo e Luxor.
Un simbolo della rinascita culturale ed economica dell’Egitto
L’inaugurazione del GEM rappresenta una vetrina di prestigio internazionale fortemente voluta dal presidente Al Sisi. L’obiettivo è chiaro: rilanciare il turismo, settore fondamentale per l’economia egiziana.
Secondo le stime ufficiali, il Paese punta a 18 milioni di visitatori entro fine anno, di cui 5 milioni attesi solo per il nuovo museo.
Uno spettacolo tra le Piramidi e il nuovo Museo
L’evento inaugurale ha trasformato l’area che unisce il GEM alle Piramidi di Giza, distanti appena due chilometri, in un palcoscenico di luci, pedane ed effetti visivi. La nuova passeggiata che collega i due siti offre un percorso suggestivo, seppur meno spettacolare della famosa sfilata delle mummie reali del 2021.
Gli organizzatori hanno spiegato che lo spettacolo è stato pensato per un pubblico internazionale, unendo tecnologia, musica e tradizione egiziana.
Presenze internazionali e rappresentanza italiana
All’evento ha partecipato anche il ministro della Cultura italiano Alessandro Giuli, in rappresentanza del governo.
«È un onore rappresentare l’Italia all’inaugurazione del Grand Egyptian Museum – ha dichiarato Giuli –. Questa straordinaria struttura celebra la grandezza della civiltà egizia e promuove la cooperazione culturale nel Mediterraneo».
Tra gli ospiti italiani presenti anche Matteo Renzi, invitato per i suoi rapporti con il mondo arabo.
Dignitari da tutto il mondo e un progetto ventennale
Il lungo elenco di ospiti comprendeva il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen, delegazioni di Kenya, Azerbaigian, Cipro, Armenia, e il principe ereditario del Bahrein.
Il Giappone, che ha finanziato l’opera con un contributo di circa 760 milioni di dollari, era rappresentato da Akihiko Tanaka, presidente dell’Agenzia giapponese per la cooperazione internazionale (JICA).
Il progetto del Grand Egyptian Museum era stato avviato nel 2002 sotto la presidenza di Hosni Mubarak. Dopo anni di ritardi dovuti a crisi politiche, guerre e pandemia, l’Egitto può ora vantare un polo culturale di livello mondiale, dotato di laboratori di restauro, centri di ricerca e spazi multimediali aperti agli studiosi di tutto il mondo.
Il futuro del turismo culturale in Egitto
Con l’apertura al pubblico prevista per martedì 4 novembre, il GEM si prepara ad accogliere milioni di visitatori, diventando un nuovo simbolo dell’Egitto moderno, capace di unire antichità, innovazione e diplomazia culturale.
Come ha sottolineato il premier Mostafa Madbouly, “l’importante non è chi pose la prima pietra, ma chi ha avuto la determinazione di portare a termine quest’opera monumentale”.
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