Granda, il birrificio agricolo che porta l’Italia nel mondo
“Ricordo ancora con grande emozione e affetto – dice Ivano Astesana, founder di Granda – la prima cotta preparata in quello che era stato il granaio di mio nonno. Mentre lo vivevo non mi sarei mai immaginato che da quel momento la mia vita sarebbe cambiata”. Ebbene sì, quella di Ivano e della sua creatura birrificio Granda è la storia di un “cambio vita”. Era la fine degli anni 2000 quando Ivano Astesana, affermato professionista nell’ambito della consulenza aziendale, decide di lasciare Milano e tornare a casa, a Lagnasco, in provincia di Cuneo, per subentrare al padre nella conduzione dell’azienda agricola di famiglia. I tempi dilatati della campagna e gli spazi ampi della tenuta risvegliano in Ivano una passione giovanile: la produzione di birra. Nasce così, nel 2011, il birrificio agricolo Granda.
La denominazione “birrificio agricolo” prevede che la prevalenza delle materie prime che si usano in produzione, ovvero almeno il 51%, debbano provenire dalla coltivazione dei terreni che fanno capo all’attività. I terreni in cui Granda coltiva l’orzo per le proprie birre sono ubicati in Friuli, in provincia di Udine, e in Puglia, nella zona di Foggia, regioni con una tradizione consolidata nella coltivazione di questo cereale. Con questa operazione Granda, ha recuperato non solo terreni che si trovavano in zone marginali o che non erano valorizzati ma anche la conoscenza di pratiche agricole per la produzione dell’orzo da birra che, col passare del tempo, rischiavano di andare perse.
Oggi Granda è una realtà in cui operano 11 addetti e produce circa 5.500 ettolitri di birra l’anno che vengono distribuiti in Italia e all’estero, segmento in forte crescita, negli USA, in Canada, Francia, Belgio, Danimarca, Portogallo, Germania, Svizzera e Slovenia. L’estero è anche alla base della nascita di diverse birre di Granda. Il processo produttivo parte dall’individuazione di ingredienti tipici del Paese ospite e li si unisce a quelli italiani per comporre la birra che verrà poi commercializzata da entrambi i birrifici.
Da questo filone collaborativo ha preso il via il progetto Be Grapeful dove il mosto di uve Moscato della cantina Vite Colte di Barolo è l’ingrediente caratterizzante di birre Italian Grape Ale (IGA) prodotte con birrifici da tutto il mondo. Negli ultimi due anni sono nate ben otto birre frutto di scambi che spaziano dalla Danimarca all’Inghilterra, dalla Germania alla Norvegia fino all’Olanda e all’Irlanda.
Per festeggiare e suggellare le collaborazioni con i birrifici stranieri, nasce nel 2024 Granda in Piazza, un festival internazionale di birra artigianale organizzato insieme al Birrificio La Piazza di Torino. Quest’anno la seconda edizione si terrà dal 6 all’8 giugno e saranno 12 i birrifici che raggiungeranno la Piazza dei Mestieri dove saranno in degustazione oltre 100 birre artigianali.
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