Primo Piano

Grande madre Ruxia

di Adolfo Spezzaferro -


La Russia accoglie il piano di pace proposto dalla Cina, l’Occidente a guida Usa lo respinge. In sintesi è questa l’ennesima contrapposizione scaturita dall’incontro di ieri a Mosca tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin. Il dragone si propone ancora una volta come mediatore per una soluzione negoziale del conflitto russo-ucraino ma ancora una volta da Washington arriva lo stop: nessun cessate il fuoco, la guerra deve continuare. “Il loro è solo un inganno” è l’accusa della Casa Bianca contro Putin e Xi. Accusa ripetuta dalla Ue, che anzi alza il tiro, stanziando due miliardi di euro in munizioni per Kiev. “Quanto al piano di pace della Cina, serve un sforzo intellettuale molto grande per considerarlo un piano di pace. È una considerazione della Cina riguardo alla situazione”. Lo ha detto l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri-Difesa. La guerra non si ferma, dunque.

 

“Caro signor presidente, caro amico, benvenuto in Russia, a Mosca. Sono lieto di avere l’opportunità di congratularmi personalmente per la rielezione a capo dello Stato cinese”. Lo ha detto il presidente russo all’inizio dell’incontro informale con il presidente cinese al Cremlino, a Mosca. Xi dal canto suo ha usato toni identici: “Caro presidente Putin, ti chiamo sempre mio caro amico. Sono molto lieto del tuo invito a compiere un’altra visita di Stato in Russia, soprattutto subito dopo la mia rielezione a Presidente della Repubblica popolare cinese, e ho scelto la Russia come mia prima visita all’estero. Mi hai appena ricordato che esattamente dieci anni fa, quando sono diventato per la prima volta Presidente della Repubblica popolare cinese, ho scelto la Russia come Paese per la mia prima visita all’estero. Me lo hai ricordato e fino ad oggi quelle immagini rimangono nel mio cuore. So che l’anno prossimo il tuo Paese avrà un’altra elezione presidenziale. Grazie alla tua forte leadership negli ultimi anni, la Russia ha ottenuto grandi risultati diventando un Paese di successo e prospero. Sono fiducioso che il popolo russo ti sosterrà fortemente nelle tue buone azioni”.
È durato quattro ore e mezzo il colloquio tra i due leader nel pomeriggio a Mosca. Lo ha fatto sapere il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Putin e Xi si sono incontrati al Cremlino per colloqui “informali e tête-à-tête”, come riporta l’agenzia russa Ria Novosti. La giornata-clou della visita del presidente cinese sarà oggi, con dichiarazioni ufficiali. Secondo l’agenzia, Putin e Xi hanno discusso sia della cooperazione bilaterale che della situazione sulla Ucraina e del piano proposto da Pechino per risolvere la crisi.
“Guardiamo con interesse alle proposte della Cina per risolvere la crisi in Ucraina”, ha dichiarato il leader russo. Il piano di pace della Cina, che prevede il rispetto della “sovranità di tutti i Paesi” e la fine di eventuali sanzioni, è “costruttivo” e promuove una “soluzione politica”, ha affermato Xi, per il quale “i problemi complessi non hanno soluzioni semplici”. “Sono fiducioso che la visita sarà fruttuosa e darà nuovo impulso allo sviluppo sano e stabile delle relazioni Cina-Russia di partenariato globale e cooperazione strategica in una nuova era”, ha sottolineato il leader cinese, secondo il quale Russia e la Cina intendono lavorare insieme per promuovere il “multilateralismo” e la “governance globale in una direzione più giusta e razionale”, sulla base dei principi delle Nazioni Unite.
Sull’altro fronte, quello che non vuole accettare un mondo multipolare ma difende la visione dell’Occidente a trazione Usa come unico polo a difesa della democrazia sua scala mondiale, troviamo l’amministrazione Biden che va ancora una volta all’attacco dell’asse sino-russo. Il segretario di Stato Antony Blinken ha avvertito che il mondo “non deve lasciarsi ingannare” dal piano di pace della Cina, spiegando che un cessate il fuoco ora che non includa un completo ritiro dall’Ucraina da parte delle forze russe sarebbe effettivamente una resa. “Chiedere un cessate il fuoco che non includa la rimozione delle forze russe dal territorio ucraino sosterrebbe effettivamente la ratifica della conquista russa”, ha affermato Blinken. “Un cessate il fuoco ora senza una soluzione duratura consentirebbe al presidente Putin di riposare e riorganizzare le sue truppe e quindi ricominciare la guerra in un momento più vantaggioso per la Russia”. Ancora, “il mondo non dovrebbe lasciarsi ingannare da alcuna mossa tattica della Russia sostenuta dalla Cina, o da qualsiasi altro Paese, per congelare la guerra alle sue condizioni”. “La visita di Xi a seguito del mandato di arresto della Corte penale internazionale per Putin suggerisce che Pechino non pensa che il Cremlino debba essere ritenuto responsabile delle sue atrocità in Ucraina”, ha concluso Blinken.

Ma i fatti parlano chiaro. La guerra prosegue non per volontà della Cina. Anzi, il Cremlino ha accusato gli Stati Uniti di alimentare il conflitto e “di ostacolare una riduzione dell’intensità delle ostilità e di continuare a inondare l’Ucraina di armi”, ha dichiarato Peskov. Lo stesso dicasi per la Ue, che di pace non vuole proprio sentire parlare, per adesso.


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