Attualità

Green pass e mascherine Dubbi dal primo maggio

di Redazione -


Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza e docente di Igiene Pubblica in Cattolica, è per la linea dura e non risparmia critiche all’addio per decreto a mascherine e “green pass”. “Le terrei ancora ovunque perché servono a proteggere i fragili” dice Ricciardi. Con il liberi tutti a ottobre un richiamo con i vaccini aggiornati servirà per tutti». Secondo Ricciardi il traguardo di mascherine e “green pass” sarebbe da conservare, non solo per “i 140 morti che mediamente fa ancora il virus ogni giorno” ma anche per futuri fenomeni epidemici. Di diverso avviso il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che spiega come i dispositivi di protezione dovrebbero restare obbligatori solo per trasporti, cinema, teatri e palestre. Il governo comunque si mantiene abbottonato, e pare deciderà all’ultimo, probabilmente mercoledì prossimo. Comunque è addio al Green pass per entrare nei negozi, nei bar e ristoranti o viaggiare con i mezzi di trasporto. Ma l’uso delle mascherine non sarà abbandonato del tutto. Dal primo maggio, dopo due anni di pandemia Covid cambieranno solo alcune regole. Sui dispositivi di protezione, il governo forse ha già deciso, ma si riserva di avvertire tutti all’ultimo minuto. E forse i cambiamenti riguarderanno solo in parte da maggio il green pass, che rimarrà ma soltanto per dimostrare l’avvenuta vaccinazione o guarigione. Il certificato verde non sarà più obbligatorio nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei negozi, nei bar e ristoranti, sui mezzi di trasporto. Cade l’obbligo anche per cinema, teatri, mense, eventi sportivi, centri benessere, concerti, convegni e congressi, centri culturali, sociali e ricreativi, concorsi, sale gioco, feste e discoteche. Ci saranno eccezioni ma riguarderanno esercenti e lavoratori negli ospedali e nelle Rsa. Poi c’è il nodo mascherine. Dal punto di vista normativo l’esecutivo sembra intenzionato a non ricorrere a un nuovo decreto, ma scrivere le norme sotto forma di emendamenti al decreto Covid che sarà approvato giovedì 28 dalla Camera, e poi il via libera finale al Senato. In attesa e per evitare vuoti normativi, vi sarà un’ordinanza da parte del ministero delle Sanità.
Sui mezzi del trasporto pubblico locale (come autobus, metropolitane e tram) sarà però prorogato l’obbligo delle mascherine Ffp2. Analoga misura per aerei, navi e treni a lunga percorrenza. Nei cinema e teatri le mascherine Ffp2 resteranno ancora. Negli stadi, le mascherine saranno obbligatorie fino al 30 aprile. Diverse saranno le disposizioni per i palazzetti dello sport al chiuso, dove le Ffp2 resteranno obbligatorie ancora per qualche settimana. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, il governo ancora non ha preso una decisione. Non ci sarà sicuramente una distinzione tra luoghi di lavoro pubblici e privati. Anche per la scuola l’esecutivo non ha preso una decisione definitiva. Il ministero dell’Istruzione sembra però intenzionato a mantenere le mascherine in aula dal momento che l’anno scolastico è quasi alla fine. Nei negozi le mascherine potrebbero restare in alcune situazioni considerate a rischio, come nei centri commerciali durante i week end. Per barbieri, parrucchieri e centri estetici vigerebbe l’obbligo di mascherine Ffp2 ancora per alcune settimane. E proprio sulle mascherine non a norme, cosiddette farlocche, potrebbero continuare i controlli e le multe.


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