Esteri

Grido di guerra

di Ernesto Ferrante -

VOLODYMYR ZELENSKY


No ai negoziati, sì alla Nato e all’Ue. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, attraverso l’intervista alla Bbc e il collegamento video alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha dettato l’agenda politica ad un’Europa sempre meno autonoma e a quell’Occidente che sembra avere Washington come unica stella polare. Per Zelensky, che ha parlato di un’offensiva russa già in atto, non ci può essere alcun accordo di pace tra l’Ucraina e la Russia che preveda la cessione di territori, perché “qualsiasi compromesso ci renderebbe più deboli come stato” e “non c’è fiducia con Putin”.
“L’Ucraina sarà presto nella Nato per poter arginare la Russia”, ha annunciato l’ex comico, aggiungendo che “non c’è alternativa per l’Ucraina se non la vittoria. Non c’è alternativa se non l’Ucraina nella Nato”.
Nuova richiesta di armi agli alleati: “La determinazione non è mai astratta. Davide ha sconfitto Golia non con il potere della conversazione, ma con le sue azioni, il suo coraggio e la sua fionda. Il coraggio lo abbiamo, la fionda ci renderà più forti”. E ancora: “E’ importante velocizzare l’invio di armi all’Ucraina da parte dei Paesi occidentali “perché la vita delle persone dipende da questa velocità”.
Kiev guarda a Bruxelles: “E’ il momento, per l’Ucraina, di essere parte integrante dell’Unione europea. La maggior parte degli europei sostengono la nostra membership, abbiamo già ottenuto lo status di Paese candidato. Ci stiamo preparando per iniziare con i negoziati e siamo già allineati con economia, logistica ed energia europea”.
“Non c’è alternativa a una eliminazione completa dell’aggressione russa, alla liberazione di tutto il territorio e del popolo, perché i cittadini vengono ancora tenuti prigionieri in alcune zone”, ha affermato il capo di Stato ucraino, evidenziando la necessità di “liberare l’intera Ucraina ed Europa” perché “quando le armi russe ci colpiscono stanno già colpendo anche i nostri vicini”.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, aprendo la Conferenza nella città bavarese, ha risposto direttamente alle parole di Volodymyr Zelensky, sottolineando che l’Ucraina è parte dell’Europa e invitando gli alleati ad accelerare la consegna dei blindati a Kiev: “Vorremmo che tu, Zelensky, fossi con noi. L’Ucraina ha il suo posto qui, tra noi, in un’Europa libera e unita”, ha dichiarato Scholz. Allo stesso tempo, il cancelliere tedesco ha ribadito l’impegno ad evitare “un’escalation non voluta” tra Nato e Russia.
Nefaste le sue previsioni su una possibile conclusione anticipata del conflitto: “Io penso che sia saggio prepararsi per una lunga guerra”.
Di armi ha parlato ancora una volta il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Chiedo agli alleati di fare tutto quello che è in loro potere per inviare armi moderne, compresi mezzi corazzati e tank da combattimento”, ha detto Stoltenberg, ripetendo che anche eventuali negoziati dipenderanno dal campo di battaglia. “Perché, ha concluso il segretario generale, Vladimir Putin deve capire che nei negoziati deve accettare che l’Ucraina sopravviva come nazione sovrana ed indipendente”.
“L’ora del dialogo non è ancora arrivata perché la Russia ha scelto la guerra, ha scelto di colpire le infrastrutture civili e di commettere crimini di guerra. L’attacco della Russia deve fallire”. Il presidente francese Emmanuel Macron ha scaricato tutte le colpe su Mosca.
La pace, a suo avviso, è possibile solo ad una condizione: quella di “fornire all’Ucraina i mezzi per andare al tavolo negoziale in modo accettabile e lavorare ad una pace a lungo termine alle condizioni decise dagli ucraini”.
Secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, “è improbabile” che la Casa Bianca accolga positivamente la proposta del presidente bielorusso Alexander Lukashenko di un incontro a Minsk tra il presidente americano Joe Biden e quello russo Vladimir Putin. “Si tratta di una nuova iniziativa del presidente della Bielorussia. Probabilmente avete sentito la dichiarazione della Casa Bianca secondo cui il presidente degli Stati Uniti non ha in programma altre soste se non in Polonia. Pertanto, è improbabile che Washington risponda positivamente a questa iniziativa”, ha spiegato Peskov ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa. Lukashenko si era detto disponibile a incontrare il capo della Casa Bianca nella capitale bielorussa, eventualmente anche insieme allo “zar”.
Il coinvolgimento dei paesi della Nato nel conflitto in Ucraina è “massimo”. E’ questa la convinzione espressa dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante il suo consueto punto stampa. “I paesi della Nato, che si mostrano innocenti, stanno cercando di dimostrare di non essere parte del conflitto – ha tuonato la portavoce – Ma il loro coinvolgimento è massimo”.

Continua a percorrere la via diplomatica il Brasile. “Invece di prendere parte ad una guerra preferiamo parlare di pace”. Così il ministro degli Esteri brasiliano, Mauro Vieira, ha ribadito il no del governo Lula all’invio di munizioni per i carri armati all’Ucraina. Il capo della diplomazia ha riaffermato la disponibilità a svolgere un ruolo di mediazione per il cessate il fuoco e la pace e ad intervenire “in qualsiasi momento possibile”. Il presidente Lula ha ricordato l’offerta durante la sua recente visita negli Usa.

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