Politica

Grillo bacchetta i suoi: “Non disperdete il mio dono”

di Giovanni Vasso -


Beppe Grillo ha indirizzato un sibillino (ma nemmeno troppo) messaggio al suo Movimento. Anzi, ex Movimento dal momento che lui s’è tirato indietro nel compito di guidarlo. Le guerre intestine al M5s stanno dilaniando non solo la compagine politica ma anche il suo appeal sull’elettorato. Da mesi, ormai, la bilancia dei sondaggi fa segnare un profondo rosso sulle aspirazioni dei Cinque Stelle. Che, con ogni probabilità, non rivedranno più – almeno non a breve – i consensi travolgenti che li hanno portati al centro (non solo metaforico) della politica italiana.
In un post che ha pubblicato sul suo blog, il comico ha redarguito i suoi. Chiedendo loro di non disperdere il dono avuto. Dal suo lungo e certosino impegno per la fondazione e la crescita (esponenziale) del Movimento Cinque Stelle. Grillo, nel post intitolato “Cupio Dissolvi”, ha scritto: “Una volta un padre venerabile (Bapu Mahatma Ghandi) disse ai suoi “sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Così egli (l’Elevato) non volle essere un padre padrone, ma un padre che dà ai figli il dono più grande. Sicché rinunciò a sé per consentire il passaggio dall’impossibile al necessario. Non dissolvete il dono del padre nella vanità personale (figli miei). Il necessario è saper rinunciare a sè per il bene di tutti, che è anche poter parlare con la forza di una sola voce. Ma se non accettate ruoli e regole restano solo voci di vanità che si (e ci) dissolvono nel nulla”.
Ma le polemiche proseguono e lo scontro tra le correnti sembra aver riportato il M5s direttamente nella prima Repubblica. Un’eterogenesi dei fini, un paradosso beffardo per il movimento che si proponeva di spazzare via il bizantinismo della partitocrazia italiana.


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