Esteri

Guerra di numeri

di Ernesto Ferrante -


Guerra di numeri tra Mosca e Kiev. La Russia ha rivendicato la distruzione di un deposito di munizioni vicino a Bakhmut, città dell’Ucraina orientale sotto assedio da mesi, e di aver abbattuto cinque droni in dotazione all’esercito di Zelensky. In una nota, il ministero della Difesa russo ha anche reso noto di aver neutralizzato quattro missili Himars.
Le forze di difesa aerea ucraine hanno annunciato di aver annientato, nella notte scorsa, 11 droni lanciati da nord.
Le difficoltà crescenti sul campo di battaglia potrebbero essere alla base della decisione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di rimuovere il comandante delle Operazioni delle forze congiunge, il generale Eduard Mykhailovich Moskalov, che guidava le truppe in Donbass.
Moskalov aveva assunto l’incarico a marzo dello scorso anno con la contemporanea nomina del generale Oleksandr Pavliuk a capo dell’amministrazione militare regionale di Kiev. Non sono chiari i motivi alla base della sua destituzione. Il suo nome non era tra quelli accostati ai recenti casi di corruzione.
Una formazione di “partigiani bielorussi”, denominata “Bypol”, ha riferito di aver messo fuori uso un aereo militare russo in una base aerea vicino Minsk. “Questa è la diversione di maggior successo dall’inizio del 2022. L’operazione è stata condotta da due bielorussi. Hanno impiegato dei droni e hanno già lasciato il paese”, ha twittato Franak Viacorka, un consigliere della leader dell’opposizione in esilio, Svetlana Tikhanovskaya.
Pechino accusa Washington di doppiezza e “bullismo”. “Mentre gli Stati Uniti intensificano i loro sforzi per inviare armi ad una delle parti in conflitto, con il risultato di una guerra infinita, continuano a venir diffuse false informazioni su fornitura di armi da parte della Cina alla Russia”. E’ quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, rinfacciando agli Stati Uniti di “cogliere l’opportunità di sanzionare società cinesi senza motivo: questo è apertamente bullismo e doppio standard”.
Ning ha sottolineato che le sanzioni Usa, definite “illegali”, “danneggiano seriamente gli interessi della Cina” e per questo il suo Paese “le rifiuta e le deplora con forza, avendo presentato proteste formali alla parte americana”.
Gli Stati Uniti hanno sanzionato le società cinesi Changsha Tianyi Space Science e Technology Research Institute, nota anche come Spacety China, per aver fornito immagini satellitari dell’Ucraina al Wagner Group.
L’ex presidente russo e attuale vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, è tornato ad evocare l’apocalisse. In un editoriale per il quotidiano Izvestia, ha scritto testualmente: “Se si pone la questione dell’esistenza stessa della Russia, non sarà decisa sul fronte ucraino ma insieme alla questione dell’esistenza dell’intera civiltà umana. Non dovrebbero esserci ambiguità qui: non abbiamo bisogno di un mondo senza la Russia”.
E ancora: “I nostri nemici” potrebbero “continuare a pompare armi verso il regime neofascista di Kiev e bloccare ogni possibilità di rilanciare i negoziati, non volendo capire che i loro obiettivi portano ovviamente a un fiasco totale. A una sconfitta per tutti. A un Incidente. All’apocalisse. In cui ci si potrà scordare per secoli la vita precedente, finché le macerie non cesseranno di emettere radiazioni”.

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