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Guerra senza fine: bombe di Israele su una scuola con 6mila sfollati: decine di morti

di Angelo Vitale -


La guerra non si ferma, raid e bombe di Israele su una scuola del’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per gli sfollati palestinesi nel centro di Gaza, a Nuseirat. Decine i morti, almeno 30 o 40. L’esercito di Tel Aviv ha chiarito: “In quella struttura c’erano almeno 20-30 terroristi che organizzavano attacchi contro di noi. Non ci sono vittime civili”. L’Unrwa ha riferito che la scuola ospitava oltre 6mila sfollati quando è stata colpita.
La guerra non si ferma. Raid e bombe di Israele su una scuola del’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi nel centro di Gaza, a Nuseirat. Ddecine i morti, 3e0/40. L’esercito di Tel Aviv ha chiarito: “In quella struttura c’erano almeno 20-30 terroristi che organizzavano attacchi contro di noi. Non ci sono vittime civili”. L’Unrwa ha riferito che la scuola ospitava oltre 6mila sfollati quando è stata colpita.

Quattordici bambini e nove donne sono tra le vittime dell’attacco israeliano alla scuola del’Unrwa di Nuseirat, che ha provocato 40 persone uccise. Lo afferma in una dichiarazione il governo di Gaza, aggiungendo che fra i 74 feriti nell’attacco, 23 sono bambini e 18 sono donne. Intanto Hamas ha condannato il raid dell’Idf, definendolo un “massacro” e in “crimine premeditato”.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno bombardato una scuola gestita dall’Unrwa nella Striscia di Gaza ”senza avvertimenti preventivi”. La denuncia, dall’alto commissario dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. L’Idf ha parlato di ”attacco di precisione” nel quale sono stati uccisi terroristi di Hamas, ma su ‘X’ Lazzarini scrive che ”un’altra scuola dell’Unrwa che era stata trasformata in rifugio è stata attaccata”. Lazzarini ribadisce che ”attaccare, prendere di mira o utilizzare edifici delle Nazioni Unite per scopi militari rappresenta una palese violazione del diritto internazionale umanitario”.

La guerra uccide anche un italo-israeliano. “Rafael Kauders, un riservista italo-israeliano di 39 anni dell’esercito, è stato ucciso a seguito di un attacco di Hezbollah nel Nord di Israele. Ho appena parlato con la famiglia, attiva nella comunità italiana in Israele, per esprimere le condoglianze a nome di tutto il Governo”. Lo ha annunciato sul social X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

“L’attacco del 7 ottobre e la guerra che ne è conseguita ha distrutto le vite di troppi, specialmente di giovani. Ieri a seguito di un attacco di Hezbollah nel Nord di Israele, il riservista italo-israeliano Rafael Kauders (39 anni) è stato ucciso mentre difendeva il proprio Paese dal terrorismo”. Lo scrive su X l’ambasciatore israeliano a Roma, Alone Bar.

E’ il quarto italo-israeliano ucciso. Dopo l’attacco del 7 ottobre scorso tre cittadini con doppio passaporto che erano stati dati per dispersi sono stati successivamente confermati deceduti.

Il primo del quale si è avuta certezza della morte è stato Evitar Kipnis, il cui corpo è stato trovato insieme a quello di altri 107 cadaveri giorni dopo l’assalto sferrato da Hamas al kibbutz di Be’eri. Kipnis è stato identificato grazie all’esame del Dna il 17 ottobre e così è stato anche per la moglie, l’italo-israeliana Liliach Lea Havron, il cui corpo è stato trovato il 23 ottobre.

Lilach Lea Havron era nata nel kibbutz di Be’eri, a pochi chilometri dal confine con la Striscia di Gaza, e lì lavorava come assistente sociale mentre il marito, un artista, lottava da anni contro una malattia autoimmune. La madre di Eviatar Kipnis era nata in Italia, a Livorno, e si era poi trasferita in Tunisia e da lì in Israele. L’ultimo contatto del figlio con la coppia è stato mentre i miliziani di Hamas cercavano di aprire la porta della ‘stanza protetta’ della loro casa dove si erano rifugiati.


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