Attualità

Guida turistica: la riforma delle polemiche e il primato di Gorizia

di Angela Arena -


Illustrare ai turisti le caratteristiche intrinseche e le testimonianze di civiltà e culture relative a territori e comunità che costituiscono l’incommensurabile patrimonio storico, museale, architettonico, archeologico e monumentale del Belpaese comporterà nuovi obblighi.
Ed invero, con 77 voti favorevoli della maggioranza e di Italia Viva, 6 contrari di Alleanza Verdi e Sinistra nonché, 44 astenuti, tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, lo scorso 15 novembre, il Senato ha rimesso all’esame della Camera il ddl 833, in attuazione del Pnrr, pronto a rivoluzionare la professione di guida turistica.
Qualora, infatti, il provvedimento, dopo l’approvazione a Palazzo Madama, dovesse passare anche a Montecitorio, gli aspiranti ciceroni dovranno, in primis, sottoporsi ad un esame indetto direttamente dal Ministero del Turismo, almeno una volta all’anno e non più a cadenza biennale come avviene oggi, per ottenere l’abilitazione alla professione, obbligo che tuttavia non grava su chi è già guida turistica: in questo caso, l’unico adempimento richiesto sarà l’iscrizione all’Elenco nazionale, per la quale basterà una semplice domanda.
Chi invece ancora non è abilitato alla professione, potrà accedere all’esame solo se in possesso di una laurea, anche triennale, e la prova sarà suddivisa, come già avviene, in tre parti: una orale, una scritta e un’ultima pratica, salvo poi certificare la conoscenza di almeno due lingue straniere, di cui una a livello C1 e l’altra a livello B2.
Superato l’esame, si verrà iscritti in un unico elenco di rilevanza nazionale e si riceverà un tesserino con cui si potrà espletare la professione su tutto il territorio italiano, a differenza di quanto accade attualmente, essendo oggi l’abilitazione, conseguente all’esame di Stato, solo a livello regionale.
Così come avviene per le altre professioni regolamentate, inoltre, le guide turistiche avranno l’obbligo, con cadenza triennale, dell’aggiornamento professionale, da assolvere con corsi teorici e pratici organizzati dal Ministero e non dalle Regioni: proprio questo punto ha comportato, in Senato, l’astensione dal voto dei succitati gruppi di opposizione.
Sono queste a grandi linee le novità previste nel decreto di riforma della professione di guida turistica allo scopo di contrastare eventuali abusi, ma che tuttavia, non piace a Angt, l’Associazione Nazionale Guide Turistiche, perché “Peggiorativo dello status quo” come dichiara in una nota la sua presidente, Anna Bigai, che esprimendo tutta la sua contrarietà e preoccupazione sul testo di legge ha dichiarato: “Per il futuro occupazionale delle potenziali giovani guide, che non possedendo da subito una adeguata preparazione, garantita da una prima specializzazione territoriale e da un livello linguistico per la corretta comunicazione e divulgazione del patrimonio storico-artistico, si ritroverebbero in balia del mercato e delle sue logiche dove prevale l’interesse per il prezzo e non per il merito”.
Anche Micol Caramello, Presidente nazionale di Federagit Confesercenti commenta negativamente il ddl 833, con particolare riferimento all’art. 3, comma 2, che permette l’esercizio della professione ‘senza i requisiti’ qualora svolta su base temporanea ed occasionale, e, in caso di aperture straordinarie, organizzate da persone giuridiche ed enti del terzo settore, ovvero, siti non qualificabili come istituti o luoghi di cultura’. La Caramello sostiene, infatti, che con questa disposizione si è vanificata la ratio della stessa riforma ovvero, il contrasto all’abusivismo, ritenendo che solo chi è in possesso dei requisiti previsti dalla legge può esercitare la professione di guida turistica, senza eccezioni “Con questa riforma si pensava di professionalizzare e qualificare il turismo, mentre in realtà si lascia aperta la porta all’abusivismo e agli interessi economici di gestori museali e piattaforme web”.

La polemica sulla guida turistica e Gorizia capitale europea della cultura

Tuttavia, alla luce dei progressi tecnologici ed altresì degli obiettivi sanciti nel PNRR relativamente alla digitalizzazione del patrimonio culturale, ci si chiede quanto queste polemiche possano incidere su una professione, come quella della guida turistica che rischia di scomparire, sostituita, già da qualche anno dall’IA, spesso molto più performante ed attrattiva dei flussi turistici rispetto alle guide umane.
Non è sicuramente un caso se l’amministrazione comunale di Gorizia che nel 2025 si riunirà alla slovena Nova Gorica, per celebrare assieme il titolo di Capitale Europea della Cultura, si sia affidata a “Letizia”, competente ed affabile guida turistica virtuale basata sulla piattaforma AI MAIA di CrowdM, come spiega Silvio Stafuzza, Ceo di CrowdM: “Gorizia diventa così la prima città del Friuli Venezia Giulia e una delle primissime in Italia ad adottare questa tecnologia per il turismo, generando opportunamente una linea diretta tra i turisti e il territorio”.


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