Economia

Gusmeroli (Lega): Subito rottamazione cartelle esattoriali e semplificazione vera

di Redazione -


E’ necessaria una semplificazione vera del Sistema Paese. E il nuovo Governo dovrà procederte ad una immediata rottamazione delle cartelle esattoriali degli ultimi 3 anni. Lo dice Alberto Gusmeroli, vicepresidente della Commissione Finanze alla Camera.

Gusmaroli, candidato per la Lega alle prossime Politiche, è intervenuto al forum promosso dalla Cassa nazionale di previdenza dei Ragionieri e degli Esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca, cui hanno partecipato anche Luca Asvisio, Giovanni Battista Calì, Marcella Caradonna, Marco Cuchel, Enrico Terzani e Paolo Longoni.

“Nel programma di centrodestra – ha spiegato Gusmeroli – è prevista una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali estesa alle annualità dal 2018 al 2021. Si tratta di un tema spinoso ma molto importante per le attività economiche fiaccate dalla pandemia, prima, e in seguito dalla crisi economica generata dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Naturalmente va fatta una distinzione opportuna tra chi non è riuscito a pagare le cartelle e chi, invece, è evasore fiscale. Serve un nuovo approccio ideologico in tema di rottamazione. E’ una questione di giustizia”.

Il tema del forum (Tempesta perfetta: l’Italia in emergenza mostra il suo lato migliore, come fare?) lo ha poi guidato a guardare a 360 gradi la situazione attuale: “Abbiamo tanti progetti di legge sulla semplificazione – ha proseguito – perché il modo di legiferare negli ultimi anni è stato finalizzato sempre a trovare risorse per il bilancio dello Stato. Per il futuro, bisognerà evitare ulteriori complicazioni. La sfida per l’Italia è quella di risalire dalla 128ma posizione al mondo per sistema fiscale semplice, cioè uno degli ultimi”.

Sollecitato dalle domande dei professionisti intervenuti, Gusmaroli ha anche parlato di magazzino fiscale che “necessita di una forte rottamazione ed elisione automatica dei crediti inesigibili, insieme a una grande operazione di pulizia affinché non si rigeneri quella enorme massa di oltre 1100 miliardi di euro accumulati”.

Deciso, infine, da parte sua l’appello per “Un tavolo tecnico con Agenzia delle Entrate con una parte attiva dei professionisti nel prevedere correttivi per limitare errori e irregolarità e inefficienze da parte dell’AdE che ricadono su contribuenti e commercialisti, applicando in concreto il principio di reciprocità e le norme dello Statuto dei contribuenti”. Nonché il richiamo alla priorità di portare a termine la legge sull’equo compenso e la semplificazione articolata su tre linee direttrici: accorpamento delle scadenze, eliminazione delle micro tasse, scorporare la soggettività da tante norme. Sulla responsabilità degli organismi di controllo, infine, ha confermato il proposito di “oggettivizzare la responsabilità dei sindaci. Se continuano a dover rispondere con il loro patrimonio e a dover sottoscrivere maxi assicurazioni, di qui a poco non troveremo nessun professionista disposto a sobbarcarsi questi rischi”.

Il forum, durante tutta la sua durata, è stato animato dalla partecipazione dei commercialisti, a sottolineare i temi oggi di pressante attualità: “Il Codice della crisi d’impresa – ha detto Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione della Cnpr – ha introdotto una grossa semplificazione per chi davvero vuole esercitare l’azione di responsabilità, non per chi deve difendersi dalle pretese di responsabilità. Non è immaginabile che gli organi di controllo siano percepiti in quanto soggetti professionisti iscritti ad albi e obbligati all’assicurazione contro i rischi professionali, non è accettabile che siano percepiti come un cespite attivo migliore degli amministratori che non sono assicurati. Dalla nuova legislatura su questa materia ci aspettiamo una definizione migliore delle responsabilità patrimoniali per gli organi di controllo, anzi una limitazione di queste”.

Mentre Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano, ha commentato la tempesta economica “perfetta anche per la categoria dei professionisti: è lecito chiedersi cosa si ipotizza di poter fare dal punto di vista operativo, in un futuro non lontano, sui tanti temi che in questo momento sono di straordinaria attualità e che riguardano le problematiche socio economiche del Paese. I commercialisti vivono sulla loro pelle queste criticità e sono pronti a offrire come sempre il loro contributo”. Ed Enrico Terzani, numero dell’Odcec di Firenze, ha affermato come prioritaria “la gestione del magazzino fiscale dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione che incuba circa 1 miliardo di euro con cartelle esattoriali che hanno cinque o dieci anni di vita e che lo Stato cerca di riscuotere senza riuscirci, con evidenti costi e nessun beneficio”, precisando l’attuale ruolo dei professionisti: “Non siamo qui a chiedere un condono fiscale, ma a dare una mano a chi non può pagare. Vorrei che fosse chiara la differenza tra l’evasione fiscale e l’impossibilitato versamento da parte di chi ha dichiarato”.

Di seguito Marco Cuchel, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, è ritornato sugli automatismi fiscali che inseguono i contribuenti: “L’Agenzia delle Entrate sta utilizzando sempre di più l’attività di controllo automatizzata per inviare direttamente le cartelle relative al recupero di imposte, sanzioni e interessi. Mi riferisco in modo particolare al 36 bis e avvisi irregolari che in vari momenti dell’anno inondano gli studi dei professionisti e contribuenti, ma molto spesso sono sbagliati. Basterebbe un minimo di controllo preventivo per evitare disagi, malintesi e costi che i contribuenti devono subire per errori commessi dalla Pubblica Amministrazione. Sarebbero necessari maggiori controlli interni preventivi e introdurre il principio che se l’ufficio sbaglia è giusto che paghi risarcendo il contribuente”. E Luca Asvisio, presidente Odcec Torino, ha lanciato l’allarme sul blocco della norma sull’equo compenso: “Una norma che riconosce l’importanza della nostra professione a livello sociale che non ha tutele da parte della Costituzione e delle norme giurisprudenziali: auspico che nella prossima legislatura si registri finalmente quella spinta che attendiamo a tutela nostra professione”.

Al termine, Giovanni Battista Calì, presidente dell’Odcec di Roma, ha chiuso il cerchio dei ragionamenti collettivi sulla semplificazione: “E’necessario attivare una ‘corsia preferenziale’ per mettere in campo concrete semplificazioni, ormai improrogabili, se l’obiettivo prioritario è rendere più efficiente il sistema fiscale oggi caratterizzato da un alto livello di complessità per imprese e professionisti”.


Torna alle notizie in home