Esteri

Hamas chiama alle armi “i fratelli musulmani”

di Ernesto Ferrante -


Il portavoce dell’ufficio politico di Hamas, Osama Hamdan, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Beirut, ha affermato che “è dovere dei nostri fratelli nei Paesi intorno prendere l’iniziativa per rompere l’assedio alla Striscia di Gaza”. Riguardo l’attacco del 7 ottobre, Hamdan ha spiegato che “la resistenza ha lanciato la battaglia del diluvio di Al-Aqsa quando Israele stava cercando di liquidare la questione palestinese. L’alluvione di Al-Aqsa ha rivelato il vero volto dell’amministrazione americana e la falsità di ciò che chiede in termini di libertà e diritti umani”. Il movimento di resistenza ha invitato i palestinesi in Cisgiordania e in Israele a insorgere contro lo Stato ebraico durante il Ramadan. Rivolgendosi a Israele e agli Stati Uniti, il portavoce ha avvertito: “Ciò che non hanno ottenuto sul campo di battaglia, non lo otterranno attraverso macchinazioni politiche”. In un’intervista alla Bbc un funzionario politico del gruppo, Basim Naim, ha riferito che non è possibile fornire una lista degli ostaggi ancora in vita alle autorità dello Stato ebraico, perché i suoi sodali non sanno quanti siano e dove siano tenuti.
Il negoziatore statunitense tra Hezbollah e Israele, Amos Hochstein, inviato speciale del presidente Joe Biden, ha dato inizio ad un nuovo ciclo di colloqui mirati a “congelare il fronte sud” del Libano. Secondo i media libanesi, “Hochstein ha l’obiettivo di scindere il conflitto tra Hezbollah e Israele da quello a Gaza” attraverso un piano di de-escalation articolato in tre fasi, che contempli la delimitazione del confine terrestre tra i due Paesi, una questione irrisolta da più di un secolo. I soldati israeliani hanno tentato di infiltrarsi in territorio libanese in due diverse occasioni: la prima attraverso la linea di demarcazione nei pressi di Rmeish, e la seconda nei pressi di Ramiye, di fronte alla caserma israeliana di Zar’it. Abbas Ahmed Halil, nipote del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, sarebbe stato eliminato sabato scorso in raid condotti dalle Idf a Neqoura. I miliziani hanno risposto con un missile anticarro lanciato verso il nord del territorio israeliano, uccidendo un lavoratore straniero e ferendone altri sette.


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