Esteri

Hamas ha accettato la proposta di cessate il fuoco con le garanzie degli Usa

Sale il livello dello scontro tra Tel Aviv e Canberra

di Ernesto Ferrante -


Taher al Nunu, leader di Hamas, ha annunciato l’accettazione da parte del movimento di una proposta di cessate il fuoco per la Striscia di Gaza, dove dall’inizio dell’offensiva militare israeliana nell’ottobre 2023 sono morti oltre 62.000 palestinesi. In un comunicato, al Nunu ha spiegato che l’accordo include “garanzie da parte degli Stati Uniti, le quali sono state accettate”, e ha aggiunto: “Speriamo che questa proposta porti a porre fine alla guerra” puntando a “una maggiore protezione dei civili a Gaza e ad alleviare le sofferenze umanitarie cui la popolazione è sottoposta a causa della prolungata occupazione israeliana”.

Hamas attende la risposta della controparte

Al Nunu ha precisato che l’attuazione delle condizioni indicate avverrà “una volta ricevuto il via libera dall’altra parte”. Ha inoltre confermato che Egitto e Qatar, in qualità di mediatori, hanno elaborato il testo basandosi su una bozza precedente. Dal Cairo, un alto funzionario del servizio di informazione egiziano ha fatto sapere che il documento “è già nelle mani di Israele”.

“La politica di Israele è coerente e non è cambiata. Israele chiede il rilascio di tutti i 50 ostaggi in linea con i principi stabiliti dal governo per la fine della guerra. Siamo alle fasi conclusive della sconfitta definitiva di Hamas e non lasceremo indietro nessun ostaggio”, ha dichiarato un funzionario israeliano di alto grado, ribadendo l’indisponibilità alle deroghe.

Attriti diplomatici tra Israele e Australia

Tensione altissima tra Israele e Australia. Il governo israeliano ha revocato i visti ai rappresentanti diplomatici australiani presso l‘Autorità Palestinese come “ritorsione” per la decisione di Canberra di bloccare l’ingresso nel Paese del deputato di estrema destra Simcha Rothman, membro della coalizione di governo di Tel Aviv. “La storia ricorderà Albanese per quello che è: un politico debole che ha tradito Israele e abbandonato gli ebrei australiani”. Queste le parole pronunciate dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, per attaccare il premier australiano.

Il ministro degli Esteri australiano Penny Wong ha definito quella dello Stato ebraico una “reazione ingiustificata”. “In un momento in cui il dialogo e la diplomazia sono più necessari che mai, il governo Netanyahu sta isolando Israele e minando gli sforzi internazionali per la pace e per una soluzione a due Stati”, ha proseguito Wong. Le relazioni si sono deteriorate dopo che le autorità australiane hanno annunciato l’intenzione di riconoscere lo Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di settembre.


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