Esteri

“Hamas non si può eliminare”: scontro tra Idf e governo

di Ernesto Ferrante -


Doccia gelata per l’opinione pubblica israeliana. Il portavoce dell’esercito di Tel Aviv ha affermato che il movimento islamista palestinese Hamas non può essere eliminato, provocando una reazione immediata da parte del governo. “Hamas è un’ideologia, non possiamo eliminare un’ideologia. Dire che faremo sparire Hamas significa gettare sabbia negli occhi della gente”, ha dichiarato Daniel Hagari all’emittente israeliana Channel 13. “Se non offriamo un’alternativa, alla fine avremo Hamas” al potere a Gaza, ha aggiunto Hagari, allargando la crepa già esistente nell’esecutivo israeliano, che è diviso sul futuro dell’enclave una volta finita la guerra. Le sue esternazioni sono state contestate dall’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il cui gabinetto ha ribadito che l’offensiva a Gaza non finirà finché Hamas non sarà sconfitto. I militari hanno diramato un comunicato in cui sottolinea che Hagari ha parlato “della distruzione di Hamas come ideologia e idea”. Le sue parole erano “chiare ed esplicite, qualsiasi altra dichiarazione sarebbe quella di togliere le cose dal contesto”.
Israele ha fallito nei suoi obiettivi, ha sentenziato Ismail Haniyeh, leader politico del movimento islamico di resistenza in un incontro a Doha con il ministro degli Esteri ad interim iraniano Ali Bagheri. Quest’ultimo, ha riportato l’Irna, ha rimarcato la necessità di “sfruttare tutte le capacità per rendere costosa l’aggressione e i crimini dei sionisti. La resistenza non deve limitarsi alla resistenza armata contro gli invasori”.
Sono ingenti i danni provocati dalla vandalizzazione ad opera dello Stato ebraico del valico di Rafah dal lato palestinese, impedendo ai camion degli aiuti di attraversarlo e alle ambulanze e alle persone di uscire da Gaza. Ci vorrebbe almeno un mese per ripararli e la soluzione allo studio è quella di costruire un passaggio alternativo.
Funzionari israeliani hanno tenuto una riunione segreta in Qatar all’inizio di questa settimana per cercare di colmare il divario tra la bozza di accordo sugli ostaggi presentata e le richieste di modifica di Hamas. A rivelarlo è stata l’agenzia di stampa Elaph, di proprietà saudita, citata dal Times of Israel.


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