Harry e Meghan ancora in dubbio per l’incoronazione

Nella patria di Amleto, non ci si da pace per un dubbio che ormai attanaglia sudditi e gossippari: il principe Harry e Meghan Markle andranno o no all’incoronazione di Carlo III, in programma a Londra il prossimo 6 maggio?

Molti, anzi moltissimi propendono per il sì, e ne sarebbero anche contenti, perché nelle storie dei principi e delle principesse il lieto fine è sempre auspicabile e perchè i più sono fermamente convinti che un’assenza esaspererebbe fin troppo la frattura tra i Sussex e la Royal family.

Dall’altro lato della balconata, invece, tantissimi sono convinti che – nonostante tutto – potrebbero non presentarsi e che quasi quasi farebbero cosa buona e giusta, sia per loro stessi che per la gente che ormai di questi due e delle loro lagne ha ben piene le scatole.
Le possibili motivazioni di quello che potrebbe essere uno storico forfait vengono ampiamente snocciolate dall’esperto di famiglie reali Richard Fitzwilliams: «Le loro entrate sono collegate al loro status reale, quindi risulterebbe davvero strano se scegliessero di non partecipare ad un evento simile», ha raccontato in un’intervista rilasciata al MailOnline. «Al contempo però saranno preoccupati dal recente sondaggio che ha evidenziato un crollo della loro popolarità dopo la pubblicazione di Spare», quel tomo di memoriale in cui il duca ha rivelato una serie di dettagli privati anche eccessivi e che ha fatto il giro del mondo, fruttando una fraccata di soldi ai due ex royals che di questa frattura hanno fatto un business milionario: «In molti hanno riso di loro».

A seguito dell’uscita della docuserie Harry & Meghan su Netflix dallo scorso dicempre, c’era chi presagiva già (con margine di beccarci) il rischio fischi da parte della folla in caso si presentassero sul palco reale. Adesso, con la biografia del principe, che continuia a venere a livello planetario, nonostante da Bukingham Palace non si sia spesa una sola parola a conferma o smentita delle parole messe nero su bianco, a livelllo di opinione pubblica il principino ha perso punti perché con la confessione senza freni si è spinto oltre creando un pericolo ben peggiore, legato alla sicurezza: «Ha rivelato il numero dei talebani che ha ucciso personalmente (durante la guerra in Afghanistan, ndr), questo potrebbe diventare un fattore in quanto ha una causa pendente con il Ministero dell’Interno sul tema», ossia per riavere la scorta di Scotland Yard quando si trova a Londra.

Forse nemmeno quella basta.
Nessun personaggio pubblico ha osato tanto in termini di provocazione ed è dovere da parte del re garantire la sicurezza anche dei suoi sudditi. Poi, sempre secondo Fitzwilliams, i Sussex sarebbero consapevoli della diffidenza che c’è a Palazzo nei loro confronti, ne sono la causa e non hanno fatto niente per metterci una toppa. «Conoscono l’ostilità di parte della stampa e sanno perfettamente che pure a corte non si fidano più di loro. I membri della royal family si limiteranno a parlare del meteo per paura che il contenuto delle conversazioni possa diventare pubblico. D’altronde», ha chiosato l’esperto, «è circolata l’idea che potesse arrivare un ulteriore libro scandalo, con tutto quello (ce n’è ancora?) che è stato scartato dalla prima stesura, dato che proprio Harry ha affermato che originariamente Spare era lungo il doppio».
Altre quattrocento pagine di pizzini contro la famiglia di origine, altre ospitate pagate a fiori di dollari, e il re, così come l’erede al trono tacciono: “never complain, never explain”. A farla fuori dal vaso con flusso incontenibile ci pensa Harry, con una spintina da parte della moglie che pare essere la spin doctor di se stessa ma anche e soprattutto del marito, che a 34 anni circa si è reso conto di essere secondogenito e di non gradire l’idea.

A Westminster Abbey saranno dunque attesi e graditi per la cerimonia solenne? E soprattutto, a loro andrà bene di andare e di non prendersi tutta la scena? Sarà questa l’ennesima occasione per defilarsi e fare in modo che si parli più di loro che dell’incoronazione del padre e della matrigna di lui? Gli inglesi, sempre curiorissimi circa le vicende della famiglia reale, si arrovellano intorno a questo dubbio e ora che il conto alla rovescia per la fatidica data è iniziato, la caccia a qualsiasi genere di indizio è sempre più grossa.

Nella patria di Amleto, non ci si da pace per un dubbio che ormai attanaglia sudditi e gossippari: il principe Harry e Meghan Markle andranno o no all’incoronazione di Carlo III, in programma a Londra il prossimo 6 maggio?

Molti, anzi moltissimi propendono per il sì, e ne sarebbero anche contenti, perché nelle storie dei principi e delle principesse il lieto fine è sempre auspicabile e perchè i più sono fermamente convinti che un’assenza esaspererebbe fin troppo la frattura tra i Sussex e la Royal family.

Dall’altro lato della balconata, invece, tantissimi sono convinti che – nonostante tutto – potrebbero non presentarsi e che quasi quasi farebbero cosa buona e giusta, sia per loro stessi che per la gente che ormai di questi due e delle loro lagne ha ben piene le scatole.
Le possibili motivazioni di quello che potrebbe essere uno storico forfait vengono ampiamente snocciolate dall’esperto di famiglie reali Richard Fitzwilliams: «Le loro entrate sono collegate al loro status reale, quindi risulterebbe davvero strano se scegliessero di non partecipare ad un evento simile», ha raccontato in un’intervista rilasciata al MailOnline. «Al contempo però saranno preoccupati dal recente sondaggio che ha evidenziato un crollo della loro popolarità dopo la pubblicazione di Spare», quel tomo di memoriale in cui il duca ha rivelato una serie di dettagli privati anche eccessivi e che ha fatto il giro del mondo, fruttando una fraccata di soldi ai due ex royals che di questa frattura hanno fatto un business milionario: «In molti hanno riso di loro».

A seguito dell’uscita della docuserie Harry & Meghan su Netflix dallo scorso dicempre, c’era chi presagiva già (con margine di beccarci) il rischio fischi da parte della folla in caso si presentassero sul palco reale. Adesso, con la biografia del principe, che continuia a venere a livello planetario, nonostante da Bukingham Palace non si sia spesa una sola parola a conferma o smentita delle parole messe nero su bianco, a livelllo di opinione pubblica il principino ha perso punti perché con la confessione senza freni si è spinto oltre creando un pericolo ben peggiore, legato alla sicurezza: «Ha rivelato il numero dei talebani che ha ucciso personalmente (durante la guerra in Afghanistan, ndr), questo potrebbe diventare un fattore in quanto ha una causa pendente con il Ministero dell’Interno sul tema», ossia per riavere la scorta di Scotland Yard quando si trova a Londra.

Forse nemmeno quella basta.
Nessun personaggio pubblico ha osato tanto in termini di provocazione ed è dovere da parte del re garantire la sicurezza anche dei suoi sudditi. Poi, sempre secondo Fitzwilliams, i Sussex sarebbero consapevoli della diffidenza che c’è a Palazzo nei loro confronti, ne sono la causa e non hanno fatto niente per metterci una toppa. «Conoscono l’ostilità di parte della stampa e sanno perfettamente che pure a corte non si fidano più di loro. I membri della royal family si limiteranno a parlare del meteo per paura che il contenuto delle conversazioni possa diventare pubblico. D’altronde», ha chiosato l’esperto, «è circolata l’idea che potesse arrivare un ulteriore libro scandalo, con tutto quello (ce n’è ancora?) che è stato scartato dalla prima stesura, dato che proprio Harry ha affermato che originariamente Spare era lungo il doppio».
Altre quattrocento pagine di pizzini contro la famiglia di origine, altre ospitate pagate a fiori di dollari, e il re, così come l’erede al trono tacciono: “never complain, never explain”. A farla fuori dal vaso con flusso incontenibile ci pensa Harry, con una spintina da parte della moglie che pare essere la spin doctor di se stessa ma anche e soprattutto del marito, che a 34 anni circa si è reso conto di essere secondogenito e di non gradire l’idea.

A Westminster Abbey saranno dunque attesi e graditi per la cerimonia solenne? E soprattutto, a loro andrà bene di andare e di non prendersi tutta la scena? Sarà questa l’ennesima occasione per defilarsi e fare in modo che si parli più di loro che dell’incoronazione del padre e della matrigna di lui? Gli inglesi, sempre curiorissimi circa le vicende della famiglia reale, si arrovellano intorno a questo dubbio e ora che il conto alla rovescia per la fatidica data è iniziato, la caccia a qualsiasi genere di indizio è sempre più grossa.

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