Attualità

Hot parade

di Redazione -


di Simone Donati

Sale: Andrea Giambruno. Quando scassinammo la Porsche del piacione sotto casa del premier. La notte della Repubblica, i nuovi misteri d’Italia hanno il ciuffo in bella vista e i connotati nascosti dalle falde del cappello. Ma lui, non Lui, facciamo egli, che pensavamo d’essercelo tolto davanti, è tornato. Che mistero.

Stabile: Pedro Sanchez. Politici italiani, scansatevi. C’è uno che ha molta più faccia tosta di voi. Ha perso le elezioni, governa grazie all’accordo coi catalani a cui ha concesso amnistie, indulti, ricchi premi e cotillons e mo’ c’ha la moglie indagata per traffico di influenze, mica cotiche. Però lui, il premier spagnolo, non molla: “Governo più forte di prima”.

Scende: Carlo Calenda. Non mi candido. Anzi, sì. Scendono in campo Meloni e Schlein e lui, tipo d’Azione, non ce la fa proprio a restarsene in panciolle a tuittare sull’universo mondo. Perciò, smentendo se stesso (più e più volte) prima si mette in minoranza e poi risorge dalle sue stesse ceneri presentandosi alle Europee. Nel disinteresse generale.


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