Attualità

Hot parade

di Redazione -


di Simone Donati

Sale: Mario Draghi. Ce l’abbiamo solo noi. I sondaggi lo premiano. Tutti lo vogliono presidente della Commissione Ue. E pensare che non s’è manco candidato. SuperMario vola, travalica le Alpi e le suona a Ursula e agli spitzenkandidaten, qualunque cosa voglia dire. Ce l’abbiamo solo noi. Bazooka spianato e andiamo a comandare.

Stabile: Vladimir Putin. Noi non gli buttiamo le bombe, lui ci manda i bacini. “In Italia non c’è russofobia da cavernicoli”, ha flautato il capo del Cremlino che riconosce la posizione “moderata” di un governo che si candida, così, a poter fare da mediatore al tavolo della pace. Ma sono cose troppo complicate per i guerrafondai coi capelli blu e le idee confuse.

Scende: Riccardo Magi. Il simbolo della campagna elettorale più scema della storia è lui che si spara un viaggio in Albania (già fatto dal dinamico duo Bonelli-Fratoianni), fa un video blaterando cose (già fatto pure questo), si atteggia a martire davanti ai nerboruti poliziotti di Tirana e alla fine la cattiva Meloni lo deve salvare. Chapeau.


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