Attualità

Hot parade

di Redazione -


di Simone Donati

Sale: Silvio Berlusconi. L’ultimo record di una vita oltre ogni limite: il Cav, come ogni classico che si rispetti, vince anche postumo. Se la sua parabola terrena è finita e la sua incarnazione umana riposa ad Arcore, il suo spirito continua a bastonare i comunisti, trascinando Forza Italia quasi al 10 per cento dopo anni di digiuno. Onore.

Stabile: Carlo Calenda. Uno più scarso di lui era da tempo che non si palesava sulla già disastrata piazza politica italiana. Rompe con Renzi convinto di essere più forte di lui. L’ex segretario dem piglia 60mila voti a collegio, lui non va mai oltre i 22mila e al Sud finisce pure quarto.Fate una buona Azione: spiegategli, con tatto, che la politica non è Twitter.

Scende: Giuseppe Conte. Sognava il sorpasso su Elly, è finito sotto il 10%. La giusta punizione per l’azzeccagarbugli col fazzolettino di seta. Puntava sul Mezzogiorno. Il Sud gli ha dimostrato che il Meridione non è terra di pitocchi assistenzialisti, di plebi da gestire e mobilitare con il Rdc come lui pensava (e sperava) che fosse. Tiè!


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