Attualità

Hot parade

di Redazione -


di Simone Donati

Sale: Daniele De Rossi. Daje Daniè. L’allenatore della Roma non è mica un pupazzo. E lo ha capito, a sue spese, il signor Cristante che voleva fargli la fronda e dispetto davanti a tutta la squadra. Ddr, che è uno che ci tiene ai colori e non solo ai contratti, pretende impegno e rispetto. E non tira la gamba indietro.

Stabile: Khaby Lame. La sinistra riparta da Khaby Lame. Che, dopo aver fatto fortuna coi video muti, ha aperto bocca per raccontarci come la vede lui, italiano, la questione della cittadinanza. Una insalata di luoghi comuni e banalità. Che ti aspetti da un artista? Nient’altro. Però la sinistra ha trovato l’ennesimo leader da seguire. Evviva, evviva.

Scende: Matteo Renzi. Amami, Pd. Mesto, peggio del previsto, il ritorno a casa base per l’ex premier. Ci prova a voler rientrare dentro il centrosinistra. Qualcuno, tra i capezzoni (no, Daniele non c’entra) l’ha pure intortato. Ma la base non vuole vederlo manco in cartolina. Lui parla di “voti al centro” per vincere. Che mestizia. Da mattatore a Mastella in sedicesimo.


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