Attualità

I 100mila casi “scomparsi”: West Nile, è polemica

Dal mondo della caccia arriva la proposta di una campagna per abbattere le cornacchie, vettori del virus

di Angelo Vitale -


West Nile, il 12 agosto una delegazione di esperti del ministero della Salute, su indicazione del ministro Orazio Schillaci, sarà inviata a Latina e Caserta per monitorare la diffusione dei casi del virus, che in Italia nel 2025 conta 145 casi confermati e 13 morti. Intanto, fa rumore, la stima del senatore dem Andrea Crisanti fatta in Senato davanti a Schillaci, sostenendo che “dovrebbero esserci 100mila casi asintomatici” non rilevati a Latina, Caserta e in altre regioni.

Dove sono finiti i possibili 100mila casi asintomatici?

Questa missione ha l’obiettivo operativo di rafforzare la sorveglianza e supportare le autorità locali nelle misure di contenimento e prevenzione del virus, soprattutto nelle aree più a rischio.

Non dunque una semplice passerella politica – Schillaci non ci sarà – , ma un intervento concreto per limitare i contagi attraverso il coordinamento di azioni di controllo, come disinfestazioni e campagne di prevenzione, in un contesto definito dal ministro come “sotto controllo” e attentamente monitorato.

Intanto, dal mondo della caccia è arrivata una proposta per intensificare l’abbattimento delle cornacchie, identificate come vettori principali nella diffusione del virus, con la collaborazione dei cacciatori per il monitoraggio e il contenimento.

Devono muoversi Regioni e Asl

Ieri Schillaci aveva chiarito, come è giusto che sia, che il ministero da lui guidato svolge solo funzioni di coordinamento ed indirizzo, alle Regioni spetta pianificare per tempo gli interventi, alle Asl compete la realizzazione degli interventi.

E a Palazzo Madama non erano mancati siparietti surreali. Qualche parlamentare un po’ stranito sui temi di cui non è competente, uno (campano) che aveva detto per tre volte “Questo Nest Wile”, il presidente di Commissione Francesco Zaffini che aveva chiuso la breve audizione di Schillaci con un “Buon estate! Usiamo l’Autan!”.

Fino a Crisanti, arrivato a chiedere al ministro, dopo la sua stima di 100mila casi asintomatici “scomparsi”, il coraggio di dire che in Campania e nel Lazio le Regioni non hanno fatto ciò che era necessario, per tempo.


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