Cultura & Spettacolo

I CONSIGLI DEL LIBRAIO – La lettura perfetta per fare l’amore tra un capitolo e l’altro

di Redazione -


DI GABRIELE GRAZI
Questo libro è una bomba atomica. Scoppiettante, moderno, spiazzante, e la penna dello scrittore lascia crateri profondi dove passa. Ho iniziato questo libro di sera e mi ha fatto l’effetto di un giallo (anche se non sono un grande giallista) o di una cesta di ciliegie (qui invece si, sono un grande mangiatore di ciliegie): non riuscivo a smettere di leggerlo infischiandomene degli impegni del giorno dopo che suggerivano una buona dormita, continuando a divorare una pagina di seguito all’altra. Dai primordi del genere umano l’arte di raccontare e tracciare storie è stata una caratteristica fondamentale della nostra evoluzione. Amiamo raccontare e, attraverso i passaggi cruciali della storia, raccontare anche noi stessi. Questo principio si applica anche al mondo della scienza. Le grandi scoperte spesso sono legate a doppio filo a dei momenti di epifania e alle vite delle grandi menti che perpetuano la creazione. Nelle vicende che hanno portato al lancio delle Bombe Atomiche sembra dipanarsi sotto i nostri occhi la teoria del caos. Avete presente “l’effetto farfalla”? è uno dei componenti di questa teoria: un piccolo cambiamento delle condizioni iniziali provoca una catena di eventi in scala sempre più vasta. L’attrattore nelle vicende qui raccontate sono le traiettorie esistenziali dei personaggi che hanno rivestito ruoli cruciali in questa folle corsa, tra cui Fermi, Heisenberg, Einstein, Hitler, Truman… Ma il caso esiste o non esiste? È una discussione che va avanti da migliaia di anni, in sostanza è quasi antica come l’arte di raccontare storie, magari è proprio all’origine di una delle prime storie narrate. Nel racconto di Mercadini il dilemma resta aperto, perché se da un lato è vero che come diceva Einstein “Dio non gioca a dadi”, dall’altro ricostruire ogni rapporto causa-effetto, o la catena di eventi risalendo alle reali condizioni iniziali e ogni loro scarto, è forse impossibile.
Un passo del libro: “La bomba esplode. A Hiroshima. Il 6 agosto del 1945. E fa circa centosessantaseimila vittime. Eppure, c’è un eppure. Perché questa è una storia diversa da tutte le altre. La sorpresa non sta nel finale, ma nei singoli passaggi, nella traiettoria assurda che si compone, gradualmente, sotto i nostri occhi. Sta nel vedere quali improvvisi cambi di direzione e rovesciamenti della sorte si siano dovuti verificare per arrivare a quella conclusione.”
E’ un oggetto letterario spurio. Di base si tratta di un saggio ma come vi dicevo si legge in maniera assolutamente narrativa così come è classificabile il suo stile. Da un punto di vista storico è assolutamente ben strutturato, per cui leggeremo delle vicende verificate, ma qui entra l’autore, tessendo tra mille matasse di fili che la storia ha ingarbugliato non l’unica conclusione possibile, ma la sua lettura degli eventi e i nessi che vede e disegna tra le mille peripezie umane e naturali presenti. Come leggere questo libro? Semplice: fate l’amore con la persona che amate in ogni pausa dalla lettura, in ogni singola pausa. Perché la catena di eventi che ci giunge da quella estrema barbarie non è ancora chiusa, e a barbarie estreme si controbatte con estrema bellezza e passione.

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