Cultura & Spettacolo

I gesti di ribellione che ci ricordano i nostri sogni

di Nicola Santini -


Tutti noi, esseri umani, dovremmo aiutarci sempre; dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi; la vita può essere felice e magnifica. Ma noi lo abbiamo dimenticato. Queste parole, tratte dal ‘Discorso all’Umanità’ (pronunciato da Charlie Chaplin nel finale del film ‘Il Grande Dittatore’ del 1940) sono state recitate dalla popolare attrice Claudia Campagnola. È stato uno dei momenti più emozionanti dello spettacolo “Testimoni di pace” (che vede la direzione e conduzione dell’attivista, autrice e conduttrice Metis Di Meo e la regia di Andrea Conte). L’evento ha aperto a Roma le celebrazioni degli 80 anni dell’“Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra” (ANVCG). Un’ampia sintesi andrà in onda domenica 30 aprile su Rai3 alle 17.15. Il programma è realizzato da Rai Approfondimento, con la produzione Lilith Factory, grazie ad ANVCG.
Claudia, come nasce il tuo coinvolgimento nel progetto “Testimoni di pace”?
Ho conosciuto Metis Di Meo, ideatrice e conduttrice di testimoni di pace in un evento a San Michele Arcangelo, Patrimonio Unesco, ero stata coinvolta con “Chiamatemi mimi” l’ omaggio a Mia Martini di Paolo Logli, in scena insieme Marco Morandi .. e’ subito nata una grande affinità artistica ed umana.è stata lei a volermi fortemente in questo progetto. E ne sono molto felice.
Qual è il messaggio che, attraverso “Testimoni di pace”, ti piacerebbe arrivasse al pubblico?
Sono stata coinvolta sul palco in due diversi momenti.Il primo condiviso con l’autore e musicista Piji in cui abbiamo interpretato poesie sul tema della guerra di Gianni Rodari e Brecht.Il secondo momento, emotivamente ancora più impegnativo, mi ha vista interpretare il discorso all’umanità tratto dal film “il grande dittatore” di Charlie Chaplin. È stato un grande onore per me poter interpretare le parole di Chaplin; mi piacerebbe arrivassero tutte, nel loro totale significato a “ milioni di persone, milioni di uomini donne bambini disperati vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare imprigionare gente innocente” come dice lui, ma che arrivassero anche oggi a tutti gli spettatori che vedranno la trasmissione per ricordarci che la vita può essere libera bella e magnifica e che rimanendo uniti, volendo la felicità del prossimo senza disprezzarci e odiarci l’un l’altro, possiamo combattere per un mondo migliore più ragionevole tutti insieme; eliminando barriere e confini. Eliminando il concetto di guerra e sconfiggendolo con l’amore dell’umanità che è nel cuore di ognuno.
Oggi a quale progetti ti stai dedicando?
Nell’attesa di riprendere la tournée nazionale di “Trappola per topi”che mi vede coprotagonista insieme a Lodo Guenzi e la regia di Giorgio Gallione, sto preparandomi ad un debutto teatrale con un nuovo testo di Paolo Logli, “Wildboys” insieme alla bravissima cantante Ivana Pellicano’, con la direzione musicale di Matteo Carlini e la regia di Norma Martelli, un racconto sulla condizione di una ragazzacresciuta negli anni 80 e sul senso di ribellione riscatto di fronte alla monotonia. Il desiderio di un gesto, anche piccolo, di ribellione che può ancora ricordarci di non smettere mai di sognare ! Il debutto sarà il 29 giugno nel festival della rocca medievale di Fano e a seguire una tournée estiva.
In futuro quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere nella sfera professionale?
Interpretare ancora personaggi che mi permettano di raccontare degli essere umani e per gli essere umani. Considero questo lavoro un privilegio, un mezzo che possa migliorare me e dare la possibilità al pubblico di interrogarsi attraverso le emozioni vissute. Amo il teatro ma non nascondo che mi piacerebbe sperimentarmi nel cinema in maniera più costante.
E in quella personale?
Umanamente e personalmente cerco di raggiungere traguardi ogni giorno non smettendo mai di mettermi in discussione di impegnarmi lealmente e nel rispetto del prossimo e nell’avere l’amore come costante di vita. C’è un forte collegamento tra la mia soddisfazione personale e quella lavorativa, il mio lavoro mi aiuta ad essere migliore e questo mi rende una donna soddisfatta anche nel presente. Sono una donna fortunata e grata.

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