Ambiente

I grani antichi, passato e futuro fra identità e economia circolare

di Angelo Vitale -


L’Italia ha un ineguagliabile patrimonio paesaggistico, storico, archeologico, artistico; in questo DNA culturale rientrano anche le qualità irripetibili degli antichi semi, che su questi territori sono nati e cresciuti e che sono alla base delle tradizioni, formatesi attraverso processi evolutivi secolari. L’integrazione di paesaggio, memoria storica, cultura artistica, tradizioni, ha una matrice comune in tutta l‘Area del Mediterraneo. In questa visione tra passato e futuro si pone l’attività della Startup Slowflow srl, operatore di comunicazione culturale e ambientale, che ha come intento quello di creare sistemi sostenibili e filiere agroalimentari, che rappresentino nuove forme di equilibrio tra l’Uomo e la Natura. Slowflow intende proteggere e valorizzare i semi nati in Italia e nell’area del Mediterraneo, a partire dai grani antichi, mettendo in rete gli agricoltori e i contadini custodi, dando visibilità alle piccole imprese eroiche, che realizzano prodotti provenienti dalle antiche sementi, creando sistemi agricoli sostenibili e basati sull’economia circolare. Per la creazione della filiera agroalimentare a sostegno dell’Ambiente, degli agricoltori custodi e delle imprese eroiche, attraverso la reintroduzione di antiche colture dismesse, Slowflow ha ideato il progetto M’AMA.SEEDS, ossia un marchio, che ha come finalità quella di unire, in un’unica voce, il mondo delle antiche semenze, attraverso la creazione di un sistema di filiera, per il contenimento dell’erosione genetica e per la tutela della conservazione della biodiversità agricola italiana, forte elemento identitario. Slow Flow ha poi fondato il Consorzio di tutela AVASIM, no profit, con la finalità di comunicazione, diffusione e divulgazione scientifica, nonché di proposizione di leggi di salvaguardia della biodiversità agricola e per la candidatura delle antiche colture al riconoscimento UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.
Per perseguire tali finalità, sono state realizzate una piattaforma virtuale e una fisica.
La piattaforma virtuale consiste in un portale on line (www.mama-seeds.com), che rappresenta una vetrina di tutto ciò che riguarda il mondo degli antichi semi: informazioni sulla ricerca medico-scientifica (rapporto alimentazione-salute, effetti degli antichi grani su svariate patologie come gluten sensitivity), giuridica, agro-alimentare; sezione e-commerce, per aiutare i piccoli produttori ad entrare nel mercato, in un ottica di economia circolare. I prodotti a base di grani e semi antichi sono i più svariati, dalle farine, pane, pasta, pizza, biscotti, ai vini provenienti da vitigni reliquia, alle conserve con utilizzo di antiche varietà di frutta, ai mieli con erbe botaniche e aromatiche antiche, alle birre di grani antichi, frutta secca, olii e olive di endemiche e risalenti cultivar etc.. Infine, una sezione è dedicata alla “Prima Guida” dei ristoranti, alberghi e negozi italiani, che utilizzano antichi grani e semi italiani, abbracciando una filosofia green anche nella ristorazione e nell’ospitalità.
La piattaforma fisica è rappresentata dal Parco dell’anima. Crediamo fermamente che l’arte e la cultura sono la chiave, per creare una nuova immagine del mondo agricolo e delle antiche semenze. Disporre di forme espressive come i “musei diffusi” dove i semi e i prodotti delle antiche colture divengono parte integrante del messaggio artistico è sicuramente un modo nuovo per diffonderne la conoscenza e la consapevolezza dell’importanza dell’Ambiente e del lavoro dei contadini custodi del gli antichi semi. Da qui la nascita di un’oasi della biodiversità rappresenta dal Parco dell’Anima, dove il visitatore può conoscere le antiche sementi italiane e dell’Area del Mediterraneo, in dialogo con opere di artisti contemporanei, che indagano sul rapporto tra l’ Uomo e la Natura, degustando prodotti provenienti dai grani e semi antichi con marchio M’AMA.SEEDS, emblema della sostenibilità in agricoltura. Il Parco dell’ANIMA sarà in sostanza la prima banca dei semi del Mediterraneo, con una finalità non tanto di ricerca scientifica, quanto di divulgazione e conoscenza per studenti e visitatori, che avranno una comune aspettativa: scoprire e conoscere l’identità di popolazioni legate non solo dalla storia, ma anche dalle sementi, un patrimonio colturale culturale comune, da salvaguardare e valorizzare.


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