Attualità

I medici dal Gemelli: Il papa non è fuori pericolo. Parolin ancora non lo ha incontrato

di Angelo Vitale -

Un frame della diretta dal Gemelli. A dx, Sergio Alfieri


I medici parlano dal Gemelli, in una diretta tv trasmessa dal Vaticano anche sui social, sullo stato di salute di papa Francesco ricoverato al decimo piano del Policlinico da una settimana, in un’atmosfera – presenti i corrispondenti dei media di tutto il mondo – quasi surreale.

Chi conduce il punto stampa – Sergio Alfieri, capo dell’equipe medica che ha in cura il pontefice – parla (questa è l’impressione che si ricava seguendo la diretta) come un medico di base che deve spiegare le cose a persone poco addotte, utilizzando terminologie e una narrazione che perfino travalica il dato sanitario per abbracciare a lungo, nella fase iniziale del punto stampa, il “racconto” che vuole Bergoglio come un arzillo pontefice che combatte regole e protocolli, “un 88enne con la testa di un 50enne, ha stoffa durissima, non è persona che molla”, ribadendo ogni minuto la maestria dei sanitari che seguono le terapie del pontefice fin da quando era ancora a Santa Marta (al fianco di Alfieri c’è Luigi Carbone).

Le notizie sono quelle che confermano la polmonite bilaterale: “E’ fuori pericolo? No. E’ in pericolo di vita? No”. E avrà bisogno di rimanere ricoverato al Gemelli fino a quando gli saranno necessarie terapie di tipo ospedaliero, almeno per un’altra settimana, che hanno potenziato le cure precedenti, facendo attenzione a quelle cortisoniche perché aiutano ma, in eccesso, diminuiscono le difese immunitarie del pontefice.

I giornalisti chiedono dell’Angelus si domenica prossima : “Deciderà lui, noi facciamo i medici”, ribadendo ancora il carattere e la determinazione di Francesco che il mondo ha imparato a conoscere. Quando tornerà a Santa Marta, come sarà seguito? Si vedrà al momento. Una giornalista chiede delle visite, citando la Meloni che è salita fino al decimo piano per incontrarlo. Alfieri le chiede: “Perché, vuole visitarlo? Lui è un sovrano, decide lui chi ricevere”.

Un altro chiarimento medico: “Non è attaccato a macchinari, ha il respiro spontaneo, quando serve ne usufruisce”. E poi, un richiamo ai giornalisti che pressano con altre domande: “Tuteliamo la sua intimità, non sarà il caso di pubblicare foto del papa in pigiama”.

Poi, ancora, la certezza che papa Francesco sarà di sicuro dimesso: “Noi lavoriamo per questo”. E quando avverrà, deciderà lui cosa fare, se esporsi anche all’aperto. Cosa temono i medici? “Sa di essere in pericolo, i germi ora annidati nei polmoni potrebbero passare nel sangue, una sepsi sarebbe pericolosissima”. E infine una frase che sembra incredibile in questa circostanza pubblica: “Tocchiamo ferro, ognuno tocchi ciò che vuole”.

AGGIORNAMENTO

Sulla ridda di ipotesi circa le possibili dimissioni del pontefice, le dichiarazioni di pietro Parolin, segretario di Stato in Vaticano al Corriere della sera: “Mi sembrano tutte inutili speculazioni. Ora stiamo pensando alla salute del Santo Padre, alla sua ripresa, al suo ritorno in Vaticano: queste sono le uniche cose che contano”. Su una sua visita al papa: “Gli ho fatto sapere che sono disponibile a incontrarlo, se lo ritiene necessario, ma finora non c’è stato bisogno. Al riguardo, è meglio che resti protetto e abbia meno visite possibile, per poter riposare e così rendere più efficaci le terapie a cui è sottoposto. Grazie a Dio – spiega – le notizie che arrivano dal Gemelli sono incoraggianti, si sta riprendendo. Gli sono state mandate delle pratiche d’ufficio e ciò significa che procede bene”.







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