I NUMERI RACCONTANO – Guerra in Ucraina, cresce la sfiducia tra gli italiani
Quella che stiamo attraversando, nell’ambizione dei protagonisti e nella speranza di tutti noi che stiamo a guardare le loro mosse, è una settimana importante nella storia del conflitto in Ucraina.
Mentre si rincorrono notizie variabili sulla morfologia degli incontri dei prossimi giorni, l’opinione pubblica è per lo più disillusa. Un segnale ce lo da la fiducia degli italiani nei confronti dei leader coinvolti: Zelensky risulta ancora il più gradito, ma in decisa discesa. Putin perde ulteriormente consensi, toccando uno dei punti più bassi dall’inizio del conflitto. E Trump, che si propone come pacificatore? Divide sempre di più, e non solo per i dazi che rischiano di spaventare mercati e popolazioni. L’Italia osserva la guerra in Ucraina con crescente diffidenza, ma non con distacco. Sin dall’inizio del conflitto, due cose sono state sempre chiare: gli italiani stanno dalla parte dell’Ucraina ma vedono con leggero sfavore l’ipotesi di contribuire attivamente attraverso l’invio di armi. Molto favorevoli, invece, sono sempre stati nei confronti dell’ipotesi di inviare sostegni di tipo economico alla popolazione Ucraina.
Solo un italiano su quattro dichiara di avere “molta” o “abbastanza” fiducia in Zelensky. Un dato segnato da un calo di 5 punti rispetto a qualche mese fa. Nonostante Giorgia Meloni, con coerenza, abbia sempre manifestato il proprio appoggio a Kiev, Zelensky raccoglie più consenso tra gli elettori di centrosinistra (33%) rispetto a quelli di centrodestra (25%). La fiducia nel presidente russo Vladimir Putin si conferma in discesa: solo il 13% degli italiani dichiara di averne “molta” o “abbastanza”, anche in questo caso a fronte di un calo di 5 punti. La diffidenza è trasversale e quasi unanime. Nemmeno tra gli elettori di centrodestra, presso i quali il consenso cresce marginalmente, Putin riesce a sfondare: solo il 17% esprime un giudizio positivo.
Il caso di Donald Trump è differente. La fiducia nei suoi confronti, particolarmente soggetta a variazioni, aveva raggiunto il suo picco nei giorni successivi all’insediamento, guidata dalla sensazione, diffusa a destra e a sinistra, che il suo impegno potesse, in ogni caso, porre fine al conflitto.
Questa percezione è ora molto poco presente tra gli italiani, e di conseguenza Trump perde consensi e si ferma a quota 20%. Interessante notare come anche tra gli elettori di centrodestra, adesso, prevalga la sfiducia, anche se qui il consenso sale a quota 37%, a fronte di un 6% nel centrosinistra e del 13% tra i 5 Stelle. E intanto, solo un italiano su cinque pensa che la guerra possa volgere al termine in tempi brevi.
* Presidente
Istituto Piepoli
Torna alle notizie in home