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I presidi del Lazio: “Basta con le chat di classe”

di Redazione -


Basta con le chat di classe usate come normalità, per sindacare sui voti dei propri figli o magari sulle scelte di metodo degli insegnanti. Si ribellano i presidi alla logica, instaurata ormai da anni, dei gruppi formati in chat che diventano luoghi di interminabili discussioni alimentate dai genitori a proposito del rendimento dei figli. “Le chat di classe devono essere usate solo per le emergenze. Altrimenti stravolgono completamente il rapporto che ci deve essere con le famiglie. Non vogliamo abolirle ma regolamentarle”. Lo ribadisce Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma, che anticipato la notizia della revisione del Codice Deontologico e l’intenzione di emanare un regolamento utile per le scuole di tutta Italia.
“Le chat tra famiglie e insegnanti e tra insegnanti e studenti stanno dilagando – spiega oggi – e stanno creando grossi problemi, una sorta di cortocircuito. Si creano situazioni anomale”. E gli esempi di vita vissuta che cita Rusconi sono tantissimi: ” C’è il genitore che dice perché mio figlio ha preso 7 e non 8?” oppure “perché avete spiegato con due mesi di ritardo la perifrastica passiva?” ed ancora: “perché aveva cambiato posto a mio figlio che prima stava vicino a Stefano e ora è accanto a Piero?”.
E’ evidente, sostiene Rusconi, che queste situazioni sono all’ordine del giorno nella scuola e vanno interpretate come normali dinamiche: “Prima di essere preside – racconta Rusconi – sono stato insegnante di latino e greco e purtroppo questo tipo di cose capitano. Non siamo abolizionisti, siamo semplicemente delle persone che vogliono una regolamentazione che non faccia scadere le chat in una sorta di continuo ping pong aggressivo da parte degli uni o degli altri. Questo va assolutamente evitato”.
Le chat di classe secondo il presidente devono essere adoperate “in via solamente emergenziale quando succedono dei fatti molto gravi: all’improvviso la sera precedente alla partenza all’aeroporto una gita viene sospesa. Normalmente si adopera il registro elettronico, spesso però i genitori la sera non lo vedono. Invece mandare una comunicazione su chat viene vista immediatamente, ma deve essere limitata proprio ai casi di emergenza: il ragazzo sta male, una classe ha avuto un incidente e così via”.


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