Esteri

I russi prendono Chernobyl, attacco a Kiev

di Anna Maria Funari -


Un attacco lampo, una tenaglia tra forze di terra, elicotteri e droni che ha vinto con relativa facilità la resistenza ucraina. È caduta così in mano ai russi la centrale di Chernobyl, con lo staff che sarebbe caduto, secondo alcune fonti, nelle mani degli invasori russi. E ora le truppe di Putin si avvicinano a grandi passi alla capitale Kiev, dove sono state avvertite esplosioni anche in tarda serata e si immagina che proseguano nella notte, gettando ulteriormente nel panico gli abitanti, impossibilitati a fuggire perché le vie d’uscita sono bloccate e il carburante è finito.

L’intelligence americana prevede che Kiev possa cadere presto nelle mani dei russi, che l’hanno bombardata con missili e droni, uno dei quali è stato abbattuto e le scorie hanno colpito alcuni palazzi della città. “Tutte le evidenze suggeriscono che la Russia intende circondare e minacciare Kiev”, ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in un incontro dell’Osce. “Crediamo che Mosca abbia sviluppato piano per infliggere ampi abusi dei diritti umani, e potenzialmente qualcosa di peggio, ai danni del popolo ucraino”. I bombardamenti andati avanti nelle ultime ore e l’offensiva di terra di Mosca hanno ridotto al minimo le capacità di difesa dell’esercito e dell’aviazione ucraini. Secondo il presidente Zelensky, “sabotatori” sarebbero già entrati a Kiev con l’obiettivo di colpire lui e la sua famiglia. Ma l’offensiva russa ha colpito duramente anche altre città, come Kramatorsk, Kharkiv, Mariupol, Odessa e Leopoli.

Intanto la comunità internazionale reagisce. Sul piano della diplomazia i Paesi del G7 hanno chiesto a Mosca di “fermare il bagno di sangue”, mentre la Nato ha confermato di aver rafforzato la presenza militare nei Paesi di confine dell’Alleanza Atlantica nell’Est Europa, sottolineando però che non dispiegherà le proprie truppe in Ucraina. Al termine di un Consiglio europeo straordinario, i Paesi membri hanno deciso nuove sanzioni contro la Russia, che colpiscono in particolare gli interessi finanziari di Mosca. “Colpiremo il 70% del mercato finanziario russo. Putin deve fallire e fallirà”, tuona la presidente della Commissione europea Von der Leyen. E anche Macron promette sanzioni contro singoli cittadini russi.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrebbe votare domani la risoluzione che condanna l’aggressione della Russia in Ucraina. Gli Stati Uniti spingono fortemente per il voto ma l’esito è tutt’altro che assicurato, dal momento che Mosca ha il potere di esercitare il suo diritto di veto. Si annuncia, dunque, una battaglia anche all’interno delle Nazioni Unite, con Washington che punta ad ottenere la più ampia maggioranza possibile e poi portare la risoluzione nei prossimi giorni in Assemblea Generale.


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