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Iervolino e Bandecchi: figli di un dio maggiore

Due imprenditori, due stili opposti, un talento fuori misura: dal calcio all’editoria, dall’e-learning alla politica, Iervolino e Bandecchi dominano il loro campo come figli di un dio maggiore.

di Andrea Fiore -


Guardandoli da lontano, Danilo Iervolino e Stefano Bandecchi sembrano due persone comuni. Poi scopri che hanno costruito imperi partendo dalle università telematiche, quando pochi avrebbero scommesso un centesimo sul successo dell’e-learning. Iervolino con la Pegaso, elegante e rassicurante, ha trasformato l’istruzione online in un prodotto sofisticato e organizzato. Bandecchi con l’Unicusano, diretto e ruvido, ha fatto dell’audacia e della provocazione il suo marchio di fabbrica. Due modi opposti di affrontare la stessa sfida, due visioni diverse dello stesso futuro.

Dal banco allo stadio

Poi è arrivato il calcio. Iervolino ha preso la Salernitana, salvandola e riportandola in Serie A con strategie calcolate e precisione quasi matematica. Bandecchi ha preso la Ternana, trasformandola in un palco personale, tra dichiarazioni sopra le righe e gesti che fanno discutere.

Per i tifosi, entrambi sono irresistibili: uno porta ordine e risultati tangibili, l’altro adrenalina e spettacolo. I media li raccontano come due estremi complementari: Iervolino come modello di visione imprenditoriale, Bandecchi come esempio di energia irrefrenabile.

Carriere senza limiti… politica inclusa

Le loro traiettorie si espandono oltre il calcio. Iervolino punta sull’editoria e sul lusso: BFC Media, Nautica, SuperYacht, raccontando Made in Italy e lifestyle con eleganza. Bandecchi invece ha scelto la politica, diventando sindaco di Terni e continuando a sorprendere con la sua schiettezza.

E a proposito di politica: Iervolino ha esempi in famiglia che non si possono ignorare, e la sua esperienza lo ha visto crescere tra figure abituate a misurarsi con ruoli pubblici e responsabilità sociali. Per ora sembra concentrato sull’editoria e sui settori di lusso, ma con il suo fiuto per le novità e il talento per la visibilità, non si può escludere che un giorno decida di “scendere in campo” anche lui. Se lo farà, non sarà a metà: probabilmente trasformerà la scena politica in un altro palcoscenico da gestire con strategia, narrazione ed eleganza da copertina.

Astri e figli di un dio maggiore

Alla fine, Iervolino e Bandecchi sono come due astri nello stesso cielo: uno brilla silenzioso, ordinato e preciso; l’altro esplode in fuochi d’artificio, rumoroso e imprevedibile. Diversi nello stile, opposti nei modi, ma entrambi sembrano figli di un dio maggiore, capaci di realizzare cose che agli altri sembrano impossibili.

Da ogni prospettiva – tifosi, media, mercato, studenti o semplici osservatori – non si può ignorarli. Uno incanta con la perfezione dei suoi piani, l’altro scuote con l’imprevedibilità delle sue mosse. E forse, proprio in questo equilibrio di luce e scintille, risiede la loro magia: due figure fuori misura, impossibili da classificare.


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