Attualità

L’iguana in salotto gli costa 40mila euro

L'animale apparteneva a una specie protetta, la stangata del Tribunale

di Maria Graziosi -


Aveva un’iguana in salotto ma quel meraviglioso rettile che coccolava in casa sua, in realtà, apparteneva a una specie protetta. E pertanto, non avendo né autorizzazioni né documentazioni utili ad attestarne il possesso legittimo, si è beccato una multa salatissima da ben 40mila euro. I fatti a Como, la decisione è stata assunta dal tribunale della città lariana chiamato a decidere sul caso dell’iguana (protetta) in salotto che non poteva essere accudita né ospitata in casa.

L’iguana in salotto

La scoperta della presenza del rettile fu fatta dagli agenti del nucleo Cites di Ponte Chiasso, in provincia di Como. L’iguana, un esemplare lungo un metro e venti, era “ospite” in un’abitazione della provincia comasca. I controlli degli agenti, però, avevano fatto emergere le irregolarità. Il padrone dell’animale, difatti, non aveva alcun documento che attestasse l’origine dell’iguana: sarebbero mancate all’appello marcature conformi, registrazioni, attestazioni di nascita in cattività. Insomma, quel rettile, appartenente a una specie protetta dal Cites, era “sconosciuto” alla burocrazia.

La stangata dei giudici

L’uomo è finito davanti al tribunale con l’accusa di detenzione illecita dell’animale. I giudici lo hanno riconosciuto colpevole e gli hanno inflitto un’ammenda da ben 40mila euro. Ma non basta, già perché l’iguana ha lasciato definitivamente il salotto dove viveva. È stata confiscata dai giudici e assegnata a una struttura specializzata nella gestione della fauna esotica. Si tratta del Reparto carabinieri per la biodiversità di Punta Marina, in provincia di Ravenna. Toccherà ai militari garantire condizioni di benessere all’iguana e, se possibile, inserirla in programmi educativi rivolti alle scuole, per spiegare perché acquistare animali esotici senza documenti alimenta traffici illegali.


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