Ambiente

Il biochar: da scarti e rifiuti dell’agricoltura il carbone vegetale dalle mille opportunità

di Alessandro Borelli -


Il biochar è una soluzione per il clima. Sulle opportunità del carbone vegetale ottenuto dagli scarti agricoli sono al lavoro gli esperti dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iret) e dell’Università della Tuscia.  Dai più recenti approfondimenti è emerso chiaramente che il biochar rappresenta una risorsa da sfruttare e che si inquadra perfettamente nelle strategie dell’economia circolare, perché può essere prodotto da biomassa di vario genere, trasformando i rifiuti in risorse e alimentando la catena virtuosa del recupero e la circolarità. I suoi utilizzi vanno dall’agricoltura alla bonifica di siti contaminati, dalla fitodepurazione fino al contrasto del cambiamento climatico.

Di interesse, in questo campo, le collaborazioni tra enti di ricerca e imprese utili a instaurare relazioni interimpresa in cui gli scarti di un’azienda possono diventare le risorse di un’altra. Intese favorite da piattaforme istituzionali che si occupano di economia circolare, come la European Circular Economy Stakeholder Platformo (ECESP) e la Italian Circular Economy Stakeholder Platform (ICESP).

Gli studi sono confortati anche dagli attuali aspetti normativi sulla materia. Secondo il Decreto legge 152/06, gli sfalci e le potature di origine agricola o silvicolturale possono essere utilizzati per la produzione di energia. Il biochar è poi stato riconosciuto in Italia come fertilizzante e già incluso nell’elenco europeo dei concimi autorizzati in agricoltura biologica.

Traguardi legislativi che si accompagnano a quelli della ricerca. L’uso del biochar aumenta la resa delle colture agricole, soprattutto se in associazione con il compost.  E alta, anche se necessita di ulteriori studi, si sta evidenziando l’efficienza del biochar per il trattamento di suoli contaminati sia da metalli pesanti che da inquinanti organici. Pari soddisfazioni stanno facendo emergere le sinergie tra il biochar e i composti organici del vermicompost in termini di salvaguardia della qualità del suolo, delle acque sotterranee e della sostenibilità delle colture, in particolare nella stimolazione dei microrganismi del suolo, nell’ambito della coltivazione del pomodoro.


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