Attualità

Liste farlocche di militari alle Comunali: un mese di congedo pagato, il silenzio della Difesa

di Angelo Vitale -


Anche questa volta, lo scandalo delle liste farlocche di militari alle Comunali si ripete, inevaso dal mondo della politica e dallo stesso ministero della Difesa. Nonostante l’evidente spreco di denaro pubblico, l’irrisione dell’impegno politico sui territori e una evidente alterazione della competizione elettorale, in alcuni caso cancellando la necessità del quorum necessario per la validità della consultazione.

Stavolta, il fenomeno delle liste farlocche è più evidente in Campania. L’articolo 1484 del Codice dell’ordinamento militare (Com) non dispone l’obbligo di sottoscrizione delle liste nei comuni fino a mille abitanti. E allora sono divenute venticinque le liste ‘farlocche’ disseminate in sei borghi nell’area della provincia di Caserta per le elezioni amministrative.

Un privilegio concesso dalla legge, secondo il principio del divieto di discriminare il voto passivo, che però è diventato da decenni una normalità e che ha generato il frequente malcontento nei Comuni fino a mille abitanti. Liste che sono composte da militari – tutti sconosciuti ai territori – che in questo modo godrebbero di permessi – i congedi retribuiti mensili – concessi appunto dalla legge.

Fatti che, ovviamente, non accadono solo a Caserta, ma anche in provincia di Benevento, Avellino e Salerno. Si compongono queste liste grazie all’articolo 1484 del Codice dell’ordinamento militare (Com), che non dispone l’obbligo di sottoscrizione delle liste nei comuni fino a mille abitanti. Casi che sono stati segnalati, in passato, in tutta Italia, anche riguardo a militari laziali candidati in Molise o in Basilicata, in paesini di cui non conoscevano nemmeno l’esistenza. Secondo alcuni, il frutto di un monitoraggio costante di queste amministrazioni locali, da parte di gruppi organizzati di militari che in questo modo garantiscono ai loro commilitoni il periodo di congedo retribuito assegnato a tutti i candidati che sono dipendenti pubblici.

Uno scandalo sui cui è calato da decenni il silenzio della Difesa e della stessa politica, talvolta favorita in qualcuno dei suoi rappresentanti dal fenomeno che consentirebbe anche di bypassare la necessità di un minimo quorum per l’elezione del sindaco in presenza di liste di questo tipo.


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