Il campo largo sceglie il 5 Stelle Tridico in Calabria
Non mancano tensioni e malumori ma la contesa tra Conte e Schlein resta sopita
Il campo largo ha sciolto le riserve in Calabria e ufficializzato la candidatura di Pasquale Tridico, europarlamentare del Movimento 5 Stelle ed ex presidente dell’Inps, alla presidenza della Regione.
I 5 Stelle strappano la seconda candidatura di peso dopo la Campania
La decisione è maturata nel corso di una riunione a Lamezia Terme che ha visto riunite tutte le sigle che compongono la coalizione progressista: Pd, M5S, Alleanza Verdi-Sinistra, Federazione riformista, Psi, Italia Viva, Azione, +Europa, Partito repubblicano, Demos, Mezzogiorno federato e Rifondazione comunista.
La scelta di Tridico segna un passaggio significativo nella strategia del centrosinistra, perché per la seconda volta all’interno del campo largo è il Movimento 5 Stelle a esprimere il nome per la guida di una Regione chiave.
Dopo la Campania, dove è stata avanzata – e si spinge per una rapida ufficializzazione – la candidatura di Roberto Fico, ex presidente della Camera e volto storico dei 5 Stelle, ora tocca infatti alla Calabria.
Un risultato politico per i 5 Stelle
L’accordo rappresenta un successo interno per il M5S, che riesce a capitalizzare il proprio peso nel tavolo delle trattative nazionali e regionali. Nonostante la forza elettorale ridimensionata rispetto agli anni del boom, i grillini hanno portato a casa due candidature da governatore in regioni strategiche, mentre al Partito Democratico e agli altri alleati restano ruoli di sostegno.
Una dinamica che non è passata inosservata tra gli osservatori politici: per molti, il Movimento sta giocando una partita di rilancio identitario, puntando su figure riconoscibili e fortemente legate al proprio marchio, avendo gioco facile grazie a una Elly Schlein che appare sempre più debole al tavolo delle trattative.
Il nodo Calabria
Resta però un punto interrogativo decisivo: la Calabria è una delle regioni in cui il centrodestra appare più avanti nei sondaggi. Le rilevazioni delle ultime settimane assegnano un vantaggio consistente al fronte guidato da Forza Italia e Fratelli d’Italia, che possono contare su una base consolidata e su un radicamento locale capillare.
Il campo largo dovrà quindi affrontare una sfida complessa che vede l’uscente e ricandidato Roberto Occhiuto con il vento in poppa. In quest’ottica la figura di Tridico viene considerata una scelta equilibrata: economista di formazione, conosciuto per le politiche sociali e per l’introduzione del reddito di cittadinanza durante il suo mandato all’Inps, potrebbe incarnare un profilo tecnico-populista, in grado di parlare alle fasce sociali più deboli ma anche di rassicurare mondi produttivi e professionali.
Le reazioni e le prospettiva nazionali
Dal Pd e dagli altri alleati sono arrivate parole di sostegno alla candidatura, pur in un clima che resta segnato da equilibri delicati. L’obiettivo dichiarato è quello di presentarsi compatti per costruire un’alternativa credibile al centrodestra, evitando divisioni che in passato hanno penalizzato l’opposizione.
Allo stesso tempo, non mancano malumori interni: alcuni esponenti dem avrebbero preferito puntare su un profilo più direttamente espressione del partito, temendo un’eccessiva centralità dei 5 Stelle nella coalizione.
La mossa calabrese conferma, infatti, una tendenza: il campo largo sembra muoversi a trazione grillina, con il Pd costretto a un ruolo meno visibile nella scelta dei candidati governatori. Una dinamica che potrebbe pesare anche sui futuri equilibri nazionali, specie in vista delle politiche, in particolar modo per quanto riguarda la scelta del candidato premier della coalizione.
Una contesa quella tra Giuseppe Conte e Elly Schlein al momento sopita, ma che è senza dubbio destinata a irrompere nuovamente sulla scena dopo essere stata momentaneamente accantonata nel tentativo del campo largo di far prevalere le ragioni dell’unità alle divisioni e alle ambizioni dei leader di Pd e M5S.
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