Il caso David Rossi: un mistero che resiste nel tempo
È il 6 marzo 2013 quando David Rossi, capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, precipita dalla finestra del suo ufficio in Rocca Salimbeni. Sono le 19:59, il corpo giace in vicolo Monte Pio. Quella che inizialmente sembra una tragica fatalità diventa presto uno dei casi più oscuri e controversi della recente cronaca italiana.
David ha 51 anni, una moglie, una figlia e una carriera solida. È il braccio destro dell’amministratore delegato Fabrizio Viola in uno dei momenti più turbolenti della banca senese, coinvolta in un’indagine per derivati tossici e mala gestione. Nei giorni precedenti alla sua morte, la Guardia di Finanza perquisisce la sua abitazione. Rossi è scosso, scrive una mail accorata all’AD: “Chiedo scusa per tutto il disagio che sto creando”. Non riceverà risposta.
La versione ufficiale iniziale è il suicidio: David Rossi si sarebbe gettato volontariamente dalla finestra, ma fin dall’inizio emergono elementi controversi. Le telecamere di videosorveglianza del vicolo registrano due figure che si avvicinano al corpo ancora agonizzante. Una di queste si china, sembra toccarlo, poi si allontana senza chiamare i soccorsi. Il corpo rimane a terra per oltre 20 minuti e nessuno interviene. Le incongruenze sono numerose: nella stanza non si trovano segni di lotta, ma l’orologio di Rossi viene ritrovato a terra, a una distanza sospetta.
L’orario della caduta non coincide esattamente con il momento in cui l’allarme viene dato. Inoltre, David ha diverse escoriazioni compatibili con una colluttazione e lesioni difficili da spiegare con la sola caduta. Il cellulare dell’uomo viene usato dopo la sua morte: vengono cancellati messaggi ed effettuati movimenti anomali. Gli inquirenti chiudono le indagini parlando di suicidio, ma la famiglia non si arrende. La moglie Antonella e la figlia Carolina iniziano una battaglia legale e mediatica per ottenere verità e giustizia. Il caso torna più volte all’attenzione pubblica.
Le Iene dedicano numerosi servizi al caso, rivelando nuovi dettagli e sollevando ulteriori dubbi. Nel 2021 viene istituita una Commissione Parlamentare d’inchiesta, vengono ascoltati magistrati, ex dirigenti della banca, giornalisti. Emergono nuovi sospetti: si parla di festini, ricatti, coperture ad alto livello. Nonostante anni di indagini, testimonianze e pressioni, la verità sulla morte di David Rossi resta sfuggente. È un giallo fatto di silenzi, omissioni e opacità. Un uomo stimato, con una carriera limpida, muore in circostanze ancora oggi poco chiare. Il sospetto che non si sia trattato di un suicidio rimane vivo, alimentato dalle troppe anomalie. E mentre le indagini si riaprono e si richiudono, mentre i nomi coinvolti cambiano e i testimoni si contraddicono, il caso David Rossi resta un enigma che interroga lo Stato, la giustizia e l’opinione pubblica.
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