Politica

“Il centro non esiste, la casa dei moderati è il centrodestra”

“L’operazione centro non ha senso. La vera casa dei moderati è il centrodestra”. Non utilizza giri di parole Maria Teresa Baldini, deputata che dopo aver lasciato Fratelli d’Italia per Italia Viva, è rientrata nella coalizione conservatrice tra le file di Coraggio Italia.

di Redazione -

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A colloquio con Maria Teresa Baldini, deputata che dopo aver lasciato Fdi per Iv ha bocciato l’idea renziana terzopolista.

“L’operazione centro non ha senso. La vera casa dei moderati è il centrodestra”. Non utilizza giri di parole Maria Teresa Baldini, deputata che dopo aver lasciato Fratelli d’Italia per Italia Viva, è rientrata nella coalizione conservatrice tra le file di Coraggio Italia.

Ritorna di moda il terzo polo. Può funzionare nel quadro attuale?
“Avevo pensato che Renzi potesse portare avanti un’operazione diversa, mettere insieme tante forze incapaci di trovare un’unica dimora. Alla fine, però, ho capito che l’unica priorità era recuperare terreno nel centrosinistra”.

Perché ritiene progressiste le posizioni dell’ex premier?
“La politica ha bisogno di un aspetto tecnico, di chi guarda ai problemi reali della società. Spesso la sinistra finisce con l’essere troppo lontana dalla vita di tutti i giorni. A quelle latitudini, vedo troppa retorica e pochi cambiamenti. Da medico, ad esempio, ho avuto uno scontro col governo sulla gestione della pandemia. Le conseguenze della linea Speranza sono evidenti. Le risposte rispetto a certi temi bisogna darle tenendo conto della scienza. Altrimenti si continueranno a commettere errori”.

Quale la differenza, invece, con Brugnaro?
“Stiamo parlando di un imprenditore che si distingue per concretezza. Conosce i problemi, la realtà e cerca di trovare soluzioni. Questo metodo viene trasferito in ogni campo, anche quello che riguarda welfare e appunto sanità”.

La sua linea, intanto, è simile a quella di Forza Italia. È possibile una fusione?
“Non spetta a me decidere. I partiti, comunque, non sono la priorità. Si può, invece, portare avanti un percorso comune sulle battaglie da intraprendere per migliorare la vita degli italiani, rispettando determinati valori che accomunano tutto il centrodestra”.

Ha cambiato diversi partiti. È stata mai accusata di trasformismo?
“Le mie idee sono rimaste sempre le stesse. Il problema odierno è che si pensa troppo alle sigle, alle bandiere e poco a cosa bisogna fare per il Paese. Sono uscita da Fratelli d’Italia solo perché in disaccordo sulle mascherine. La politica non c’entra nulla”.

Nel centrodestra, intanto, si parla di Meloni premier. Può essere il presidente dei moderati?
“Sono discorsi che devono affrontare i segretari dei partiti che compongono la coalizione. Se Meloni rispetta i valori dei moderati perché dire no a prescindere. Stiamo parlando di una persona con cui si può ragionare, parlare. Non è l’unica, altresì, che ha tali capacità”.

Chi ritiene sia il leader perfetto per il centrodestra?
“Colui che riesce a mettere insieme posizioni che hanno una radice comune, ma sfumature diverse, senza superare la logica dei due poli. Vedo difficile, ad esempio, un dialogo con il Movimento guidato da Giuseppe Conte. In politica, però, tutto può succedere”.


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