Economia

Il Consorzio Grana Padano a Giorgetti: tutelare marchi DOP e IGP dalle imitazioni

di Redazione -


“Le imitazioni del Grana Padano come di tutti i marchi DOP e IGP più conosciuti nel mondo sono una piaga antica. Quindi aumenta l’esigenza di una maggior tutela e di una decisa difesa non solo dalle contraffazioni, ma soprattutto dalle evocazioni e dalle imitazioni ingannevoli che in Italia e nel mondo sottraggono rilevanti spazi di mercato ai prodotti ad indicazione geografica”. Lo ha detto il presidente del Consorzio Tutela Grana Padano, Renato Zaghini, nel corso dell’incontro svoltosi a Desenzano del Garda con il ministro allo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

 

Se al di fuori della UE vanno cercati accordi bilaterali con i paesi dove più forte è l’export, sul mercato italiano si deve estendere la tracciabilità, anche a tutela del consumatore. “Chiediamo che nella distribuzione i prodotti DOP siano separati dai similari e proposti in modo riconoscibile – ha ribadito il presidente del Consorzio – e insistiamo perché nei menù degli esercizi che offrono ristorazione siano indicati con chiarezza gli ingredienti usati in cucina con il loro marchio”.

 

Questo fenomeno dell’italian sounding è cresciuto anche attraverso Internet. “Il modo in cui ICAAN attribuisce i domini non è pienamente compatibile col rispetto delle norme internazionalmente accettate sui diritti di proprietà intellettuale e pertanto le indicazioni geografiche risultano esposte a notevoli sfide e rischi di contraffazione e appropriazione indebita e anche WIPO, l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, potrebbe fare di più e di meglio per favorire un allargamento del riconoscimento e della tutela delle indicazioni geografiche”, ha sottolineato Zaghini.

 

Per il Consorzio Grana Padano va inoltre ridotto il costo della burocrazia dell’Unione Europea, che pure ha voluto nel 1996 la denominazione d’origine protetta. “Sui procedimenti che riguardano le DOP, Bruxelles impone dei tempi quasi biblici, che vanno snelliti”.

 

Inoltre, la guerra in Ucraina rallenterà la ripresa e costringerà istituzioni e imprese a rivedere le prospettive di crescita e le tempistiche dei sostegni indicate nel PNRR, come lo stesso ministro Giorgetti ha sottolineato nella recente audizione alle commissioni parlamentari. “Il piano di ripresa e resilienza ha messo in secondo piano le DOP, ma il Consorzio Grana Padano è comunque capofila di 4 progetti con 60 aziende consorziate coinvolte e 185 milioni di interventi previsti – ha aggiunto il Direttore Generale, Stefano Berni – Condividiamo quindi l’indicazione del ministro sull’esigenza di introdurre flessibilità nell’applicazione del PNRR”.

 


Torna alle notizie in home