Il Conte del Grillo
Eccolo, io so io e voi non siete un .…. il Conte del Grillo, già Avvocato del popolo espressione nobile del trasformismo qualunquista, alleato di Salvini nel Governo giallo verde, poi per il bene del paese i colori sono cambiati in giallo rosso.
Oggi in versione castigatore delle ingiustizie, dal tormentato passato tra pandemie, scostamenti e buchi di bilancio. Comandante supremo d’indefinite stelle, dotato di naturali virtù tipiche del camaleonte e della mantide religiosa, fustigatore del relativismo morale post ideologico. Le posizioni contro la casta della politica a cui appartiene sono oggetto di studio, tanto che le università stanno ponendo in soffitta le Catilinarie, celebri orazioni di Cicerone contro corruzione e i corrotti, per studiare i suoi anatemi intrisi di purezza morale grillina.
Il Conte del Grillo non è un politico comune, è un Prometeo dei nostri tempi una figura mitologica, difensore degli ultimi, degli esclusi e del reddito di cittadinanza universale a prescindere. Il Conte levantino ereditata la purezza del supremo Grillo ligure, poi come il sole si è posato o è stato posato a ponente ove è nato. Il Conte del Grillo, castigatore del teatrino politico gioca un ruolo di primo piano nel campo largo dei miracoli, ove gli indefiniti orizzonti sono utili non essendo il promotore, ma censore senza macchia degli errori che chi amministra può commettere, è il caso della Raggi e Appennino o dei contestati decreti sicurezza varati dal Governo Conte-Salvini.
Il Conte del Grillo, supremo giudice morale di sindaci come Ricci, candidato PD per le Marche del campo dei miracoli, a cui per verità con impegno indefesso lavora la speranzosa Elly, vero obiettivo del nobile Conte, quindi Ricci non è gradito agli efori grillini, e il campo largo privo del miracolo è ostaggio della Giustizia Morale.
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