Politica

Il Conte si riprende Scampia e il Pd resta nei salotti degli hotel

di Edoardo Sirignano -

GIUSEPPE CONTE POLITICO


Mentre i l Pd resta chiuso nei cinema e negli hotel, Giuseppe Conte si prende la strada o meglio ancora le periferie. Se tra i dem si parla appunto di congresso e tessere, il capo politico dei 5 Stelle mette al centro della sua agenda elettorale Scampia e San Giovanni a Teduccio. I quartieri di Napoli, conosciuti ai più per le immagini della serie di Gomorra, diventano nei fatti il teatro a cielo aperto dell’avvocato di Volturara Appula. Il legale, infatti, toglie giacca e cravatta e intervista i cittadini sul reddito di cittadinanza. Una storia che fa presa in un luogo dove lo strumento voluto dai gialli consente a molti di sbarcare il lunario. L’ex premier, quindi, si candida a essere il nuovo paladino degli ultimi. Non a caso, in uno dei suoi più recenti post, scrive: “La povertà non è una colpa, a chiunque può capitare di non farcela. La risposta dello Stato non può essere chiudere gli occhi e avere occhi e orecchie solo per chi già conta”. Ecco perchè la mobilitazione odierna del popolo Pd rischia di essere ennesimo buco nell’acqua. Il pericolo è che Letta, considerato da tempo l’uomo dei salotti, possa essere ancora fischiato, proprio come accaduto nella manifestazione per la pace di Roma. Quello che dovrebbe essere un cavallo di ritorno, nei fatti potrebbe finire col diventare l’ennesima incudine che cade sui piedi del fabbro. La parte debole del Paese certamente non si può riconoscere in chi organizza la contromanovra nel San Paolo Palace. La Sicilia, a prescindere, non comprenderà l’evento organizzato da un Provenzano che al posto di parlare dei problemi di quella terra, spiega mozioni e tattiche per la segreteria. Questo linguaggio a casalinghe, operai e artigiani non è familiare.
Non è, poi, da escludere che nel marasma generale, dove il caro bollette è l’attore protagonista, possano tornare quei partiti dell’anti-sistema bocciati il 25 settembre. In estate la loro proposta non era ancora matura. Nella confusione generale, dove a parte il Conte di turno, nessuno riesce a comunicare, non è da escludere che la massa, alla fine, si riconosca nell’alternativa più estrema. Non è un caso che soggetti come Italexit di Paragone o Italia Sovrana e Popolare, negli ultimi giorni, si stiano riorganizzando per riprendersi la loro dimora naturale, ovvero quella folla arrabbiata, che certamente non può rispecchiarsi in chi alza la voce solo quando vede in pericolo l’abituale poltrona.


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