Economia

Il digital e una formazione sostenibile per accorciare il divario scuola-lavoro: un incontro Asstel a Roma

di Alessandro Borelli -


Quali professioni vanno assicurate alle imprese, per accorciare velocemente il divario sempre esistente tra formazione scolastica classica e mondo del lavoro, alla luce delle sempre più urgenti necessità del piano europeo e italiano di transizione digitale? Se ne è discusso a Roma, nel corso di un evento promosso da Asstel e svoltosi al CNEL alla presenza dei ministri Dadone e Bianchi.

intorno al tema “Talenti digitali, un dialogo su scuola e nuovi mestieri”, Asstel-Assotelecomunicazioni ha chiamato a discutere esperti e protagonisti della filiera tlc, per raccontare le buone pratiche di orientamento scuola-lavoro e definire le nuove rotte professionali e formative aperte grazie all’impulso di innovazione e digitalizzazione.
In apertura, il presidente Asstel, Massimo Sarmi, ha sottolineato quanto sia importante per il settore delle Tlc – che ha una forte necessità di reperire sul mercato del lavoro persone dotate delle capacità professionali digitali, necessarie per far fronte alle esigenze delle imprese della filiera – l’orientamento degli studenti alla scelta di percorsi formativi in linea con le richieste del mercato e che permettano di accedere agevolmente al mondo del lavoro. “Le imprese della filiera Tlc – ha detto – stanno mettendo in campo azioni e sviluppando progetti per potenziare le competenze digitali dei giovani, attraverso collaborazioni con scuole, università, ITS, e altri enti di formazione, e dei lavoratori in forza, mediante programmi di upskilling e digital reskilling”. E che, per affrontare con successo le prossime sfide, ancor più rilevanti nell’attuale fase di implementazione del PNRR “è necessario inserire all’interno delle aziende nuove figure professionali capaci di guidare l’innovazione e attivare il circolo virtuoso competenze, innovazione, nuovi servizi e generazione del valore”.
Lo scenario degli attuali interventi del Governo sul tema è stato delineato dalla ministra per le politiche giovanili, Fabiana Dadone, illustrando il NEET WORKING TOUR, che sta portando in giro in Italia nel corso di tappe decise per informare i giovani, cercando di prevenire il fenomeno NEET e attivando quelli e che non studiano, non lavorano e non frequentano alcun percorso di formazione. “Oltre alla “Carta Giovani Nazionale”, che offre una gamma di servizi, tra cui di consentire ai giovani dai 18 ai 35 anni di accedere a notizie e opportunità nel mercato del lavoro – ha detto – dobbiamo offrire ai giovani i migliori strumenti per orientarsi in un futuro sempre più digitale, spingendo alla formazione verso le discipline STEM, in particolare le ragazze, che oggi appaiono le più promettenti. Esiste un mercato del lavoro molto dinamico, con varie sfaccettature e spesso sconosciuto. A molti dei nostri giovani non sono offerti strumenti adeguati a conoscere le reali potenzialità dei nuovi profili ricercati e dei mestieri tradizionali. I quali si declinano con nuove modalità, nuovi percorsi e nuove opportunità. Gli operai, i meccanici e gli artigiani manuali di un tempo, sono oggi i programmatori PLC, gli operatori macchine utensili, tornitori meccanici, i saldatori con tecniche avanzate come il plasma, i tecnici delle telecomunicazioni. La politica e le istituzioni hanno il dovere di portare a conoscenza le opportunità che il mercato del lavoro offre, riducendo il numero di NEET, di abbandono scolastico e così il rischio di disagio giovanile e soprattutto spingere l’economia, facendo entrare migliaia di giovani nel tessuto produttivo del Paese”.
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha chiarito una delle mosse del Governo: “La scuola oggi non insegna solo le conoscenze, ma forma le nostre studentesse e i nostri studenti a gestire le competenze e tutti gli strumenti necessari al loro futuro. Per questo abbiamo previsto, all’interno del nostro Pnrr, la riforma dell’orientamento, a cui stiamo lavorando. Pensiamo sia sempre più necessario accompagnare i ragazzi nel loro percorso, nelle scelte e nella propria realizzazione partendo dalle inclinazioni e dalle attese di ciascuno. La scuola deve essere il luogo dell’orientamento”.

All’incontro, per raccontare il quotidiano lavoro svolto da tempo a contato con i giovani per aiutarli a costruire più consapevoli e sostenibili forme di crescita è formazione, c’era anche Rosy Russo, presidente di Parole O_Stili, che ha sottolineato l’impegno dell’associazione nella promozione degli studi tecnico-scientifico e nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro per i giovani: “Grazie all’esperienza maturata con Parole O_Stili nel mondo dell’educazione – che ci ha permesso di lavorare con oltre un milione di giovani negli ultimi due anni – e consapevoli delle necessità di promuovere anche l’innovazione nell’educazione STEM abbiamo voluto dare una risposta concreta: la piattaforma digitale Mi Assumo. Attraverso la scoperta di sé stessi, delle proprie capacità e attraverso lo sviluppo di specifiche competenze, Mi Assumo si metterà non soltanto a servizio di ragazzi e delle ragazze ma anche delle aziende e delle istituzioni italiane, aiutandole in un circolo virtuoso di incontro con i giovani talenti. Tutto questo – ha concluso – avverrà attraverso modalità che rispondono ai nuovi linguaggi digitali orientando le nuove generazioni a capire che il mondo online va vissuto con consapevolezza, soprattutto perché questo porta grandi opportunità per il futuro”.


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