Attualità

Il dono della percezione

di Redazione -


Harvard, verso la fine del 1800: il professor William James ha nei suoi corsi una ragazza della California, goffa, chiacchierona, che arriva in ritardo alle lezioni, spaesata, fa errori di ortografia, un po’ pasticciona. Ma William James, dopo che all’esame la ragazza aveva consegnato il foglio in bianco, le diede un voto alto e continuò ad aiutarla per tutto il corso di studi. In lei aveva visto qualcosa di unico: Gertrude Stein diventò una delle maggiori scrittrici americane (1879-1973).

Seconda storia: nell’anno 1831 veniva allestita un’importante spedizione scientifica. John Henslow, professore di botanica, propose che venisse scelto come naturalista un suo ex allievo, allora ventiduenne. A scuola non aveva brillato, però era un appassionato collezionista di insetti. Per il resto, non si distingueva in niente dai suoi coetanei: a caccia con gli amici, mangiate e bevute al club, in prospettiva la carriera ecclesiastica. Inoltre, presentava il classico complesso familiare, come diremmo oggi: attaccato alla madre e schiacciato dal padre. Ma Henslow ci vide qualcosa di speciale e convinse gli interessati che la sua partecipazione al viaggio del Beagle sarebbe stata utile. Quell’allievo si chiamava Charles Darwin.

Mauro De Vincentiis


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