Cultura & Spettacolo

Usa e Colombia si contendono il tesoro del galeone affondato nel’700

di Martina Melli -


Il Presidente colombiano Gustavo Petro ha ordinato alla sua amministrazione di riesumare il relitto della San Josè, il galeone affondato l’8 giugno del 1708 al largo del Mar dei Caraibi. La nave, che contava 62 cannoni e tre alberi, conservava al suo interno un tesoro di circa 20 miliardi di dollari tra oro, argento e smeraldi.

Nel 1981 la società americana Glocca Morra dichiarò di aver scoperto il tesoro perduto e ne consegnò le coordinate alla Colombia con la promessa che, una volta recuperato, avrebbe ricevuto metà della fortuna. Nel 2015, l’allora Presidente Juan Manuel Santos disse che la marina aveva ritrovato il relitto del San José in un luogo diverso da quello individuato dalla società americana, ma non rivelò mai le nuove coordinate. Glocca Morra – ora chiamata Sea Search Armada – ritiene che il Paese abbia trovato nel 2015 parte dello stesso campo di detriti che aveva scoperto per la prima volta 34 anni prima.

Dal 2015 dunque Colombia e Stati Uniti si contendono in tribunale la proprietà del galeone e soprattutto del tesoro. Secondo Bloomberg, la società Usa avrebbe ora nuovamente citato in giudizio il governo colombiano per metà del bottino stimato, ovvero 10 miliardi di dollari, nell’ambito dell’accordo di promozione commerciale Usa-Colombia.

Il naufragio

Costruita nel 1698 dal duca Arístides Eslava, la nave era l’ammiraglia della flotta del tesoro spagnola. Durante la guerra di secessione, la San Jose viaggiava abitualmente tra il Perù e la Spagna trasportando gemme e metalli preziosi. I resoconti variano su cosa accadde esattamente durante il suo viaggio finale nel 1708, ma si ritiene che la San Jose lasciò Panama per Cartagena, insieme ad altri due galeoni e 14 navi mercantili.

Dopo aver attraccato per la notte sull’isola di Barú, al largo della costa di Cartagena, la flotta incontrò quattro navi da guerra britanniche e fu coinvolta in un feroce scontro a fuoco che durò fino al crepuscolo. Uno dei tre galeoni, il San Joaquin, riuscì a fuggire illeso; il Santa Cruz, fu catturato in seguito (con pochi oggetti di valore a bordo), mentre il San Jose, avendo subito danni catastrofici in seguito all’esplosione della polveriera, scivolò rapidamente sotto la superficie del mare, uccidendo quasi tutti e 600 i membri dell’equipaggio.


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