Editoriale

IL GHIGLIOTTINONE – DIETROFRONT ZELENSKY SOLO UNA LETTERA

di Redazione -

VOLODYMYR ZELENSKY ©imagoeconomica


di FRIDA GOBBI
Una questione di Stato finita nelle mani di Amadeus, che leggerà la lettera di Zelensky durante la finale di Sanremo. Niente più video del presidente ucraino, dunque, come nella migliore tradizione dell’ex comico, da Cannes ai Grammy a ogni kermesse dello showbiz di rilievo. La letterina con la richiesta di armi da inviare a Kiev per combattere contro i russi è il compromesso raggiunto dalla Rai dopo le proteste per il video collegamento di Zelensky previsto prima del televoto. La tragedia della guerra mischiata con il Festival della canzone italiana, i fiori con i cannoni, come in un’operetta (morale) che scontenta sia gli amanti del bel canto che i guerrafondai. Tutto questo si poteva evitare? Certamente. Lo si è evitato? No. Optando per la più italiana delle soluzioni: salvare capra e cavoli. Ora non importa stabilire chi sia la capra e chi siano i cavoli, ormai è fatta. Il dietrofront Rai suona un po’ come Nanni Moretti che in Ecce Bombo è dilaniato dal dubbio: “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. La soluzione trovata dalla Rai – anche se l’ambasciata ucraina ci tiene a sottolineare che in verità sarebbe stato Zelensky ad aver preferito l’opzione della lettera… proprio lui, che della comunicazione video ha fatto il tratto distintivo della “sua” guerra – è stata sberleffata dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova. Con il testo della sua lettera, dice la Zakharova, il presidente ucraino “vincerà questo concorso musicale con un rap?”. Ma se a Mosca non manca il sense of humour, in Italia non ride nessuno. La Rai ha comunque scontentato tutti. Chi non voleva che si mischiasse una cosa seria come la guerra con le canzonette. E chi voleva che Zelensky avesse tutto lo spazio possibile per fare il suo appello contro la guerra (anche se in verità finora il leader ucraino ha solo chiesto armi). In tanti sui social si sono strappati le vesti accusando viale Mazzini pure di vigliaccheria. Il punto però è un altro: Amadeus e il Festival, che fino a ieri hanno sguazzato nella polemica, ora si ritrovano con un casus belli dimezzato. Sanremo inizia stasera: sarà forse ora di parlare di musica (e di ascoltare le canzoni)?

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