Politica

Il governo punta a investimenti pubblici al 3% del Pil

di Redazione -


Il governo, con il Piano di Rilancio che prevede di rendere pubblico entro settembre, punta a portare la percentuale degli investimenti pubblici sul Pil “almeno” fino al 3 per cento del Prodotto interno lordo nei prossimi quattro anni, basandosi anche sulle risorse attese dal Recovery Fund europeo (Ngeu). E’ quanto si legge nella bozza del Programma Nazionale di Riforma 2020 (PNR) elaborata dal Ministero dell’Economia. “L’obiettivo prioritario del Programma di Rilancio – recita il documento – sarà di incrementare fortemente gli investimenti pubblici. Questi ultimi sono saliti da un minimo del 2,1 per cento del PIL nel 2017 e nel 2018, al 2,3 per cento nel 2019. Le proiezioni a legislazione del DEF indicano un ulteriore aumento del rapporto fra investimenti pubblici e PIL al 2,5 per cento del PIL nel 2020 e al 2,6 per cento nel 2021. L’aumento sarebbe dovuto non solo al forte calo del PIL nominale legato alla pandemia, ma anche all’aumento dei finanziamenti pluriennali previsti nella Legge di bilancio per il 2020. Tali finanziamenti comprendono il Fondo per gli investimenti delle Amministrazioni Centrali (20,8 miliardi dal 2020 al 2034), il Fondo per il Green New Deal (4,24 miliardi per il periodo 2020-2023) e il Fondo per rilancio degli investimenti per lo sviluppo sostenibile e infrastrutturale dei Comuni (4 miliardi dal 2025 al 2034). A tali fondi si aggiungono, fra gli altri, i contributi assegnati ai Comuni per investimenti in progetti di rigenerazione urbana (8,5 miliardi nel 2021-2034) e per messa in sicurezza degli edifici e del territorio (8,8 miliardi nel 2021-2034), nonché alle Regioni (circa 3,3 miliardi nel 2021-2034) per interventi di viabilità e messa in sicurezza nonché per lo sviluppo di sistemi di trasporto pubblico”. Secondo il governo, “aggiungendo a questi fondi il sostegno del NGEU, ed in particolare nella sua componente di grant, nei prossimi quattro anni sarà possibile raggiungere un livello di investimenti pubblici pari ad almeno il 3 per cento del PIL”.

C.B.


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